Carlo Goldoni
Gli amori di Zelinda e Lindoro

ATTO PRIMO

Scena Quinta. Fabrizio, poi Lindoro

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Scena Quinta. Fabrizio, poi Lindoro

 

FAB. Questo si chiama cavar la castagna dal fuoco colla mano altrui. Che vada Lindoro fuori di casa, e mi comprometto di guadagnare l'animo di Zelinda. Ella ha voglia di maritarsi. Don Flaminio non avrà mai la permissione di sposarla. Io sono in buon credito presso il vecchio; affè di bacco, non ci vedo altri ostacoli per averla.

LIN. (da sé, vedendo Fabrizio) (Ecco il mio tormento, e l'ho sempre dinanzi agli occhi).

FAB. (da sé) (Conviene dissimulare).

LIN. (Va al tavolino, siede, e si mette a scrivere)

FAB. (a Lindoro) Di buon'ora al lavoro.

LIN. (scrivendo) Io non faccio che il mio dovere.

FAB. È ben fortunato il nostro padrone d'aver al suo servizio un giovine attento e morigerato, come voi siete.

LIN. Vi ringrazio dell'elogio cortese.

FAB. In verità vi amo anch'io infinitamente.

LIN. (Oh se sapessi quanto ti odio!) È un effetto della vostra bontà.

FAB. Ma voi, dite quel che volete, avete delle maniere così gentili ed una condottanobile e sì decente, che giurerei che siete d'una condizione superiore al grado in cui vi trovate.

LIN. Per esser galantuomo, e per far il suo debito, non vi è bisogno di nascita, ma di cuore.

FAB. Meritereste per altro uno stato molto più fortunato.

LIN. Io mi contento del mio.

FAB. Mi viene in mente una cosa... Io penso a voi, come se foste qualche cosa del mio.

LIN. (da sé) (Più ne dice, e meno gli credo).

FAB. Sì, dovreste prender moglie.

LIN. Io? E come vorreste che facessi per mantenerla?

FAB. Coll'abilità e colla condotta che avete, non potreste mai mancar di star bene.

LIN. Sarebbe assai difficile ch'io trovassi chi mi volesse.

FAB. Affè, ne conosco una io, che pare fatta per voi.

LIN. E chi? se vi piace.

FAB. Chi? Zelinda.

LIN. (Ah il furbo!) Zelinda è povera, ma è nata bene; ella non vorrà maritarsi per continuar a vivere del pane altrui.

FAB. Chi sa? In questa casa siete tutti due ben veduti, ben collocati. Volete ch'io ne parli?

LIN. No, vi ringrazio, non sono in caso di maritarmi e poi, per dirvi la verità, per Zelinda non ho inclinazione veruna.

FAB. (Ah il birbone!) Eppur Zelinda ha del merito, ha delle buone speranze...

LIN. No, no, lasciatemi in pace, e non mi parlate di questo.

 


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