Carlo Goldoni
Gli amori di Zelinda e Lindoro

ATTO TERZO

Scena Quinta. Fabrizio e detti

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Scena Quinta. Fabrizio e detti

 

FAB. Oh signora, veniva appunto in traccia di lei.

ELE. E dove mi andavate voi ricercando?

FAB. Alla di lei casa paterna. Ho piacere d'averla qui ritrovata.

ELE. Vi manda forse il carissimo signor consorte?

FAB. Per l'appunto, è il padrone che manda da lei.

ELE. Che dice? Che pretende da me? Vuol persuadermi? Vuol obbligarmi a ritornare in casa? Vuol promettermi delle cose grandi? Vuol lusingarmi? Vuol ch'io creda alle sue promesse, al suo pentimento? Via parlate, che cosa vuole da me?

FAB. Signora, nessuna di queste cose. Egli mi ha ordinato, credendo ch'io la trovassi in casa de' suoi parenti, egli mi ha ordinato dirle, ch'ella è padrona di starvi, e che domani le manderà la sua roba.

ELE. Che mi manderà la mia roba? (mortificata)

FED. (Bravo Don Roberto, questa è la maniera di mortificarla.)

ELE. (a Don Federico, ironicamente) Che dite voi della tranquillità del mio caro signor consorte?

FED. Egli non fa che secondare la vostra risoluzione.

ELE. È un manifesto dispregio che fa della mia persona.

FED. Dopo che vi ha pregato, e che vi ha fatto pregare...

ELE. Un marito che manca al suo dovere, non prega mai abbastanza una moglie offesa.

FED. Prima di tutto bisogna vedere s'egli ha mancato, e poi un marito è sempre marito.

FAB. (a Donna Eleonora) Dunque, senza ch'io l'incomodi d'avvantaggio, domani avrò l'onore di consegnarle la sua roba.

ELE. Lo so, lo so che nessuno mi può vedere. Tutta la servitù mi disprezza, perché il padrone mi odia. Vorrebbero che io non ci fossi, per vivere a modo loro. Ma giuro al cielo! se ritorno in casa...

FAB. Per me, l'assicuro, signora mia...

FED. Amico, dite al vostro padrone ch'avrò io l'onore di vederlo fra poco. Signora Donna Eleonora, favorite di venire con me.

ELE. E dove pensate voi di condurmi?

FED. A casa mia, se vi contentate.

ELE. Se voleste mai condurmi da mio marito, avvertite che sieno salve le mie convenienze.

FED. (sorridendo) Sì, sì, andiamo. ( la mano a Eleonora e partono)

 


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