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ROB. Orsù, signor Don Federico, non voglio parere ostinato. Mia moglie non merita ch'io mi scordi sì presto le inquietudini che mi ha dato, ma son di buon cuore, e in grazia vostra son pronto a riceverla, e a perdonarle.
FED. Vi lodo e vi ringrazio per conto mio. Mi permettete ch'io vada a prenderla, e che ve la conduca immediatamente?
ROB. Sì, tutto quel che volete.
FED. Circa alle scuse ch'ella vi dovrebbe fare...
ROB. No, no, la dispenso da questo cerimoniale; venga con animo d'esser buona, e mi troverà amoroso per lei.
FED. Bravo, così va bene. (Manco male che l'ha esentata dagli atti di sommissione. È la miglior donna del mondo, ma è un poco troppo ostinata.) (parte)