Carlo Goldoni
Gli amori di Zelinda e Lindoro

ATTO TERZO

Scena Diciottesima. Fabrizio, il Caporale e detti

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Scena Diciottesima. Fabrizio, il Caporale e detti

 

FAB. (a Don Roberto) Ecco qui il caporale che ha arrestato Lindoro.

ZEL. (a Fabrizio) Oh Dio! cos'è di lui? Dov'è? non lo vedo. Perché non viene?

FAB. Aspettate un momento, e lo vedrete.

ZEL. Lo vedrò? (con allegrezza)

FAB. Lo vedrete.

ZEL. Oh cieli! non vedo l'ora.

ROB. Ebbene, signor caporale?

CAP. Quando mi lasceranno parlare, parlerò. Il signor capitano, che vi stima e rispetta, vi manda il segretario sulla vostra parola.

ZEL. (al Caporale) Ma dov'è?

CAP. (a Zelinda) Un momento di tempo. (a Don Roberto) Basta che voi promettiate di rimetterlo, se bisogna, per gli effetti della Giustizia.

ROB. Sì, signore, prometto.

ZEL. (a Don Roberto, agitata) Di rimetterlo alla Giustizia?

ROB. (a Zelinda) Non dubitate, lasciate la cura a me. (al Caporale) Prometto di rimetterlo, se bisognerà.

CAP. Quand'è così, ve lo rilascio subito in libertà. Elà, soldati, lasciate libero il prigioniero. (alla scena)

ZEL. Eccolo, eccolo. (gli corre incontro)

 


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