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La Contessa Lavinia e don Paolino.
Orsù, l'intolleranza del vostro cuore ardito Potrà sollecitarmi a prendere un partito. Meglio avereste fatto, almen per questo giorno, Con simile imprudenza a non venirmi intorno. |
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Lo so, dovea lasciarvi in piena libertà Di assicurarvi il bene di vostra eredità; Pretender non doveva, in faccia al Cavaliere, Suggerirvi la legge del giusto e del dovere. |
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Il merito si perde col voler, col pretendere: Devesi la mercede con sofferenza attendere. |
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Ma il prossimo periglio fa palpitarmi il seno. |
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In faccia mia la tema dissimulate almeno. |
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Farlo non posso. |
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Sarà quel che sarà. |
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Promettetemi almeno... |
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Promettere non voglio. |
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Posso perdervi adunque. |
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Disperatemi almeno; ditemi chiaro e aperto: Vanne, non lusingarti; per te non sento amore, Ti abborrisco, ti sprezzo. |
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Non lo acconsente il cuore. |
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Ah, se quel cor pietoso segue ad amarmi ancora, Ditemi: sarò tua. |
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