Carlo Goldoni
L'arcadia in Brenta

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA   Madama Lindora con due Braccieri, e detto

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SCENA SETTIMA

 

Madama Lindora con due Braccieri, e detto.

 

LIND.

Oimè! non posso più. (indietro)

FABR.

Che cosa è stato?

LIND.

Ho tanto camminato:

Non posso più.

FABR.

Vicino è il suo palazzo

Men d'un tiro di schioppo.

LIND.

Per le mie pianticine è troppo, è troppo.

FABR.

Via, signora, s'avanzi, e sieda.

LIND.

Guardate, per pietà,

Che non vi siano fiori;

Io non posso sentir cattivi odori.

FABR.

L'odor non è cattivo. Faccia grazia.

LIND.

Ahi, ahi.

FABR.

Qualche disgrazia?

LIND.

Maledetto giardino!

Ho sentito l'odor di gelsomino.

FABR.

Vuol che lo butti via?

LIND.

Sì, ve ne priego.

FABR.

Vattene, o tristo vaso

Che di Madama hai conturbato il naso.

Via, s'avanzi un tantino.

LIND.

Adagio, pian pianino. (ai Braccieri)

Mi volete stroppiar? Voi lo sapete,

Son delicata assai...

Tre passi in una volta non fo mai.

FABR.

Come dunque farà a salir le scale?

LIND.

Tacete, mi vien male

Solo in pensarlo.

FABR.

Scusi, mi perdoni,

Ella è forse stroppiata?

LIND.

Anzi più ben tagliata

Donna non v'è di me. Voi stupireste

Nel vedermi ballar.

FABR.

Quando si balla,

Non si fan quattro passi in su un mattone.

LIND.

Trovata ho un'invenzione

Di far i minuetti

Con piccoli passetti;

E perché il tempo veramente intendo,

Quattro battute in ogni passo io spendo.

FABR.

Dunque sopra una festa in tal maniera

Un minuetto si farà per sera.

LIND.

Ma dove son le belle

Arcadi pastorelle?

FABR.

Or le farò venir. Ehi. (chiama il Servo)

LIND.

State zitto.

Oimè! con quella voce così alta,

Voi mi fate stordir.

FABR.

Veh, cosa sento!

Ella non può sentir alzar la voce.

LIND.

Lo stranuto e la tosse ancor mi nuoce.

FABR.

Ma gran delicatezza!

Credo provenga dalla gran bellezza.

LIND.

Non dico, ma può darsi.

FABR.

Certo, signora sì.

LIND.

Quando lo dice lei, sarà così.

Andrò, se si contenta,

Le amiche a ritrovar.

FABR.

Ma non vorrei,

Che troppo affaticasse;

Prima che sia arrivata,

Per lei ci vuole almeno una giornata.

LIND.

Andrò così bel bello,

Se si contenta lei, signor Fabrizio.

FABR.

Ah, vada, vada (che mi fa servizio).

 

LIND.

Riverente a lei m'inchino.

Ehi, braccieri, qua la mano.

Venga presto... andate piano.

Venga poi... non mi stroppiate.

Correr troppo voi mi fate;

Mi vien mal, non posso più.

Via, bel bello, andiamo avanti;

Le son serva, addio, monsù. (parte)

 

 

 


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