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Arriva un burchiello da cui sbarca il
FABR. |
Costui porre mi vuole in soggezione. |
CON. |
L'infimo de' suoi servi rispettosi. |
FABR. |
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CON. |
La fama ha pubblicato |
FABR. |
Servitore di lei. |
CON. |
Ed io pur bramerei, Anzi sospirerei, Benché il merito mio sia circonscritto, |
FABR. |
Anzi de' miei padroni. |
CON. |
Se tracotante, ardito, Prevenendo l'invito, |
FABR. |
S'accomodi. |
CON. |
La fama Poco disse finor di voi parlando, |
FABR. |
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CON. |
Quanto, quanto mi piace! Ella tacendo Col muto favellar va rispondendo; Ed io che tutto intendo, |
FABR. |
È tutta una faccenda. |
CON. |
Viva il buon cor! Anch'io l'affettazione Parlar mi piace naturale affatto. Il più divoto e caldo sentimento, |
FABR. |
Se questo è naturale, |
CON. |
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FABR. |
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CON. |
Sì, mio signore; Che l'arcisoprafina sua bontà Gentilissimamente ora mi fa. |
FABR. |
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CON. |
L'esuberanza, Anzi l'esorbitanza Delle grazie, onde lei m'ha incatenato... |
FABR. |
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CON. |
Lasci che almeno... |
FABR. |
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CON. |
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FABR. |
Vada lei, mio signore, o vado io.
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CON. |
Non s'adiri, di grazia, ch'io taccio. Non vuò dargli più noia né impaccio. Bramo solo... sto zitto, e non parlo; Più non ciarlo, credetelo a me. Ma tal pena chi puol mai soffrire? |