Carlo Goldoni
L'arcadia in Brenta

ATTO TERZO

SCENA TERZA   Il Conte e detti

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SCENA TERZA

 

Il Conte e detti.

 

CON.

Nostro eroe, nostro nume, (a Fabrizio)

Giacché nel principato

Anco per questo fui confermato,

Impongo che si faccia

Una solenne strepitosa caccia.

I cacciator son lesti,

Sono i cani ammanniti; altro non manca

Che il generoso core

D'ospite così degno

Supplisca dal suo canto al grande impegno.

FABR.

Come sarebbe a dir?

CON.

Poco, e polito:

Un sferico pasticcio,

Due volatili allessi,

Un quadrupede arrosto,

Torta, latte, insalata, e pochi frutti;

E poi il di lei bel cor contenta tutti.

FABR.

Ah, non vuol altro? Sì, sarà servito;

Stamane il desinar sarà compito.

 

 

 


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