Carlo Goldoni
Arcifanfano re dei matti

ATTO TERZO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Arcifanfano, poi Madama Semplicina

 

ARC.

Che diavolo ha quest'oro?

Pare che sia fatato :

Si vede ch'è denar mal acquistato.

Ma io che sono il re,

Io ne posso disporre a modo mio;

A Semplicina mia dar lo vogl'io.

Eccola che sen viene.

Presentarlo conviene

All'amorose piante,

Come s'io fossi un cavalier errante.

(Frattanto che si fa il ritornello dell'aria, viene Madama Semplicina)

 

Idolo mio diletto,

Mi levo il cor dal petto,

E lo consegno a te.

Prendilo, o bella,

Prendilo, o cara,

Ch'io sono il re.

Unico mio tesoro,

Ahi, per te languo e moro.

Cosa sarà di me?

Prendilo, o bella,

Prendilo, o cara,

Sono il tuo re. (le lascia lo scrigno, e parte)

 

 

 


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