Carlo Goldoni
Arcifanfano re dei matti

ATTO TERZO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

Semplicina, poi Sordidone

 

SEM.

M'ha detto la mia mamma

Che, quando si vuol bene, si regala.

Se mi regala il re,

Dunque l'affetto suo sarà per me.

Ma poi dell'amor suo

Che cosa ne vuò fare?

Non lo voglio guardare,

Non lo voglio toccare;

E non voglio più fare

La gente innamorare

Di queste luci chiare, rare, avare.

SORD.

Avare, o non avare,

Che cosa v'ha a importare?

Questo denaro è mio,

Ed a vostro dispetto lo vogl'io.

 

Sì lo voglio, lo voglio, lo voglio.

Maledetto! Che pena, che imbroglio!

Non so dove nasconderlo più.

Zitto, zitto, so quel che farò.

Liquefatto me lo beverò. (parte)

 

 

 


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