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Semplicina, poi Sordidone
Che, quando si vuol bene, si regala. Dunque l'affetto suo sarà per me. Ma poi dell'amor suo Che cosa ne vuò fare? Non lo voglio guardare, Non lo voglio toccare; E non voglio più fare La gente innamorare |
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SORD. |
Che cosa v'ha a importare? Questo denaro è mio, Ed a vostro dispetto lo vogl'io.
Sì lo voglio, lo voglio, lo voglio. Maledetto! Che pena, che imbroglio! Non so dove nasconderlo più. Zitto, zitto, so quel che farò. Liquefatto me lo beverò. (parte) |