Carlo Goldoni
Aristide

SCENA OTTAVA

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SCENA OTTAVA

 

Arsinoe sola.

 

 

Ah, se mi toglie il cielo

La dolce compagnia del caro sposo,

Tolgami ancor la vita;

Egli dell'amor mio fu il primo oggetto,

Ei l'unico sarà mio dolce affetto.

 

Tortorella a cui tolse la morte

L'infelice diletto consorte,

Finché il duolo riserbala in vita,

Piange sempre, né più si marita,

Per serbar al suo sposo la .

Idol mio, se di te resto priva,

Finché vuole il destino ch'io viva,

Più conforto al mio core non v'è. (parte)

 

 

 


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