Carlo Goldoni
L'avventuriere onorato

ATTO SECONDO

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera in casa di don Filiberto.

Don Filiberto, poi Berto con una lettera.

 

FIL. Mia moglie non fa che tormentarmi a causa di questo forestiere; non è mai contenta del trattamento ch’io gli fo. Non farebbe tanto, se fosse un nostro parente. Basta: conosco donna Aurora; so ch’è una moglie onorata; lo so, lo credo, e non mi voglio inquietare.

BER. Signore, una lettera.

FIL. Chi la manda?

BER. Favorisca d’aprirla, e lo saprà subito.

FIL. Bravo il signor dottore!

BER. (La mia dottrina non la scambierei colla sua). (da sé, e parte)

FIL. (Apre la lettera e osserva la sottoscrizione) Il Conte di Brano. Oh! che mi comanda il signor Conte? Amico, voi avete in casa un impostore, che ebbe l’ardire di passar per medico, tuttoché confessi egli medesimo di non esser tale, sagrificando al vile interesse la vita degli uomini. Io l’ho conosciuto in Gaeta, da dove sarà fuggito per la scoperta della sua impostura. La vostra casa onorata non dee prestar asilo a simil sorta di gente, onde vi consiglio scacciarlo, e se volesse resistere, assicuratevi della mia assistenza. Oh, che cosa sento! Dica ora mia moglie ciò che sa dire, da qui a quattro giorni al più, voglio per assoluto ch’ei se ne vada. Piuttosto gli renderò il suo denaro.

 

 

 


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