Carlo Goldoni
L'avventuriere onorato

ATTO SECONDO

SCENA VENTESIMA

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SCENA VENTESIMA

 

Il bargello coi Birri, e detti.

 

BARG. Che rumore è questo?

BER. Signor bargello, colui mi ha rubato una borsa con venti doppie.

BARG. Come! (verso Guglielmo)

GUGL. Son un galantuomo, colui volea trafugare questa borsa.

BER. Sì, io la voleva rubare! La borsa è nelle sue mani, ed io la voleva rubare! L’ha rubata a me il ladraccio.

BARG. Favorisca, andiamo. (vuole arrestar Guglielmo)

GUGL. Fermatevi, signor bargello, e prima di far un affronto ad un povero forestiere, pensateci bene. Volete voi che qui su due piedi vi faccia toccar con mano chi è il ladro, e chi è il padrone di questa borsa? Osservate. Signor Berto garbatissimo, ella dice che è sua questa borsa?

BER. Lo dico certo, se è mia.

GUGL. Se è cosa sua, saprà che monete ci son dentro.

BER. Sicuro che lo so. Sono venti doppie.

GUGL. Ma in che monete son esse?

BER. Che ne so io? Sono venti doppie.

GUGL. Chi ve l’ha date queste venti doppie?

BER. È roba mia, e tanto serve.

GUGL. Vedete che si confonde? (al Bargello) Se è roba vostra, saprete dire che monete sono.

BER. Io non ho memoria...

GUGL. O bene; se non sa egli dire che monete siano, tenete, signor bargello, riscontrate se io so dirlo. ( la borsa al Bargello)

BER. Vi dico, corpo del diavolone...

BARG. Fermatevi, signor gradasso. (a Berto)

GUGL. dentro vi deve essere una doppia da quattro, tre doppie da due, e dieci doppie di Spagna.

BARG. Per l’appunto; è verissimo. (riscontrandole)

GUGL. Che vi pare?... (al Bargello)

BARG. Dico che voi avete ragione, che la borsa è vostra e costui lo meneremo prigione. (fermano Berto)

PAGG. Salva, salva. (fugge)

BER. È un’ingiustizia questa...

BARG. Briccone. Vai, vai, la galera ti aspetta.

BER. La galera? Se non ho sentito nemmen l’odore. (i Birri lo conducono via legato)

BARG. Scusate. (a Guglielmo)

GUGL. Mi maraviglio. Anzi devo ringraziarvi.

BARG. Certo che... per dirla... a me non toccava far da giudice. Bisognava andar su tutti insieme. Ma so che siete un galantuomo; non so se mi capite.

GUGL. Che vorreste voi dire?

BARG. La mia cattura non la vorrei perdere.

GUGL. Vi pagherete sulla pelle di quel briccone.

BARG. Eh via. Una di quelle doppie la potete spendere.

GUGL. Non vi darei un quattrino.

BARG. No, eh?

GUGL. No certo.

BARG. Ben bene, mi capiterai tra l’ugne.

GUGL. Gli uomini onorati non hanno timore de’ pari vostri.

BARG. Oh, se ci capiterai. E per questo non occorre trattar bene con isperanza di dire... signor sì... è galantuomo. Tirar giù, corde, manette. Da qui innanzi voglio far così, da uomo d’onore. (parte)

 

 

 


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