Carlo Goldoni
I bagni di Abano

ATTO TERZO

SCENA SECONDA   Monsieur La Flour e detti

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SCENA SECONDA

 

Monsieur La Flour e detti.

 

LA FL.

Amici, ancor fra voi dura lo sdegno?

VIOL.

Ah bell'idolo amato! (a la Flour)

RICC.

Ah core indegno! (a Violante)

LA FL.

(Non vuò più tormentarli). Via, tornate

Ad amarvi di cor.

VIOL.

Dell'amor mio

Una forza fatale in voi discerno. (a la Flour)

RICC.

Amerò prima un demone d'inferno.

LA FL.

Volete ch'io vi mostri

Un oggetto che merta il vostro amore?

RICC.

Amar più non vogl'io.

LA FL.

Mirate.

RICC.

È questo

Uno specchio.

LA FL.

Mirate.

RICC.

Oh dei, ravviso

Di Violante, il mio ben, l'amabil viso.

LA FL.

Mirate ancora voi. (a Violante)

VIOL.

Che vedo, oh Dio!

L'effigie di Riccardo, idolo mio.

RICC.

Cara.

VIOL.

Mio ben.

RICC.

Qual forza

Mi violenta ad amarvi?

VIOL.

Son qui, torno a pregarvi...

RICC.

È vano, è vano.

Ecco vostra la mano e vostro il core.

VIOL.

Per voi sol, ve lo giuro, ardo d'amore.

 

Forza ignota ai sensi miei

Il mio cor rese incostante.

Ma serbare al primo amante

Sol desio la fedeltà.

Tal sovente si condanna

Della donna il core ingrato,

E sarà colpa del fato

Cui resister non saprà. (parte)

 

 

 


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