Carlo Goldoni
La bancarotta, o sia il mercante fallito

ATTO SECONDO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Camera in casa di Pantalone.

 

Aurelia e Marcone

 

AUR. Sì, certo, questa sera portatemi tutti i miei vestiti, che il danaro ci sarà per riscuoterli.

MARC. Quand'ella abbia il danaro, sto qui vicino, mi mandi a chiamare, che vengo subito.

AUR. Ma che vi pare de' miei vestiti? Mi sembrano antichi, non è egli vero?

MARC. Certo che sono antichi, per una giovane come lei. Anzi la consiglierei a venderli e farsene de' più moderni.

AUR. Ecco qui del broccato per farne uno di gusto.

MARC. Il drappo è bello. All'ultima moda. Ma la pezza è grossa; ve ne sarà per più di un vestito.

AUR. L'ho misurato. Sono cinquanta braccia.

MARC. Si cavano due vestiti intieri senza risparmio. Ne potrebbe vendere uno.

AUR. Anzi lo voglio vendere, perché ho bisogno di cento cose e non voglio dipendere da mio marito.

MARC. Quanto ne vuole al braccio?

AUR. Alla bottega lo vendono tre zecchini.

MARC. Oh, non merita questo prezzo. Vi è pochissimo argento. Il drappo è leggiero, e anche poco battuto. Al più, al più, gli si potrebbero dar tre filippi.

AUR. Se lo volessi dare per tre filippi, voi lo comprereste?

MARC. Se si trattasse di far a lei un piacere, lo comprerei, cioè ne comprerei ventidue braccia per un'andriene.

AUR. E ventidue sono quarantaquattro. Avanzerebbero sei braccia. Potreste comprare anche le sei braccia che restano.

MARC. Per farne che? Basta, per servirla, li comprerò a un zecchino al braccio.

AUR. Quanto mi verrebbe in tutto?

MARC. Delle ventidue braccia sedici zecchini e mezzo, e sei ventidue e mezzo.

AUR. Datemi il danaro, e prendetevi ventiotto braccia del drappo.

MARC. Ma, favorisca in grazia, se questa sera ha da riscuotere i suoi vestiti, perché ora vuol farne uno di nuovo, ch'è inferiore dei suoi?

AUR. Non mi avete detto che non sono alla moda?

MARC. Ora mi sovviene che due di essi sono moderni ancor più di questo, e più massicci, e di maggior valore. Non sarebbe meglio che ella si prendesse di tutta la pezza cento e cinquanta filippi?

AUR. Cencinquanta filippi non mi sarebbero discari. (Potrei divertirmi alla conversazione). (da sé)

MARC. (Se me la , ne guadagno almeno cinquanta). (da sé)

AUR. Sono quasi persuasa di farlo.

MARC. Ed io son pronto a darle il danaro.

AUR. Animo dunque, il negozio è fatto.

MARC. Misuriamo la pezza.

AUR. Misuriamola; ma di me vi potete fidare.

MARC. Non occorr'altro; sto sulla sua parola. Contiamo il danaro. (tira fuori la borsa e principia a numerare)

 

 

 


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