Carlo Goldoni
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

ATTO PRIMO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Il Re solo.

 

 

Ah sì, pur troppo è ver, che di Menghina

Lo spirto e la beltà m'alletta e piace.

Mi ha rapita la pace.

Erminio non lo sa, crede che nuova

M'abbia agli occhi apparir la sua bellezza;

Ed è quest'alma ad adorarla avvezza.

Buon per me che finora

La regina mia sposa,

Pazzamente gelosa,

Non ha di quest'amor verun indizio,

Per altro andria la Corte a precipizio.

So che a troppo m'espongo

Volendola vicina al fianco mio;

Ma oimè, che il cieco dio

Comincia sul mio cor a prender forza,

E a poco a poco a delirar mi sforza.

 

Sento che nel mio seno

Questo novello amore

Stringe fra' lacci il core.

Oh Dio, trovassi almeno

All'amor mio pietà!

Temo che la bellezza

Che far mi può contento,

Non curi il mio tormento.

La donna ai boschi avvezza

Un re non amerà. (parte)

 

 

 


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