Carlo Goldoni
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

ATTO PRIMO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Bertoldino e detti.

 

BERTOL.

Bondì a vussignoria.

Chi siete voi? Che fate con mia moglie?

RE

Non vedi? Il re son io.

BERTOL.

Voi siete il re?

Oh bella! oh bella, affé!

Sentendovi per grande

Chiamar da genti tante,

Io credevo che foste un gran gigante.

RE

Grande è detto il monarca

Per il poter che sovra gli altri stende.

BERTOL.

Ho capito. S'intende

Che vogliate il poter stender ancora

Sovra la moglie mia?

Con buona grazia di vussignoria. (vuol condur via Menghina)

MENG.

Dove mi vuoi condur?

BERTOL.

Alla capanna,

Ove niun fuor di me

Stenderà il suo poter sovra di te.

RE

No, no, resta, e vedrai

Che contento sarai. Olà, si porti

Al grazioso villano

Vesti da cortigiano.

Sia da tutti servito,

Rispettato, obbedito;

Ma se fa il pazzo, e al voler mio s'oppone,

Sopra di lui s'adoperi il bastone. (parte)

 

 

 


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