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   AUR.  | 
  
   Così è, ve l'accerto.  | 
 
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   Ma vedeste voi stessa Quello che vidi anch'io.  | 
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   AUR.  | 
  
   S'ingannò il vostro sguardo, ed anco il mio. Né dal re, né da Erminio. Ell'affettando Vezzi, grazie e beltà, serve di gioco A chiunque la mira;  | 
 
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   E ciò vero sarà?  | 
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   AUR.  | 
  
   Ve l'assicuro.  | 
 
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   Temo che v'inganniate.  | 
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   AUR.  | 
  
   Io ve lo giuro.  | 
 
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   AUR.  | 
  
   Eh non temete; Poco soglion durar. Due parolette, Fanno tosto placar i più sdegnosi. 
 Tutto cangiar lo fa. Ma poi, quando la mira,  |