Carlo Goldoni
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

ATTO TERZO

SCENA PRIMA

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ATTO TERZO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera del Re con sedie.

 

Il Re, la Regina, Aurelia ed Erminio

 

REG.

Sposo e signor, questo piacer vi chiedo:

Rimandate costoro

Tutti alle case loro.

È troppo impertinente

Questa rustica gente: a noi vicina

Io non posso soffrir quella Menghina.

RE

(Già comprendo il perché).

AUR.

Non sembra giusto

Che donna vil, di rustico natale,

Sia veduta occupar stanza reale.

ERM.

(L'intendete, signor?) (piano al Re)

RE

(Son ambe oppresse

Dal medesimo mal). Sposa, germana,

Consolate sarete:

Oggi tornar vedrete

Questa gente che a voi reca disaggio

Lungi da queste soglie, al lor villaggio.

Itene, Erminio, e i preparati doni

Fate quivi recar; poscia guidate

A me, senza bisbiglio,

Bertoldo, Bertoldin, la moglie e il figlio.

ERM.

Il vostro cenno ad eseguir non tardo.

(Han queste donne avvelenate il guardo).

 

So che chi fido ha il core,

Teme un rivale amore;

So che l'amante sposa

Suol sempre dubitar.

Ma quel timor geloso

Che turba il suo riposo,

Da sé femmina accorta

Alfin dovria scacciar. (parte)

 

 

 


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