Carlo Goldoni
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

ATTO TERZO

SCENA OTTAVA

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SCENA OTTAVA

 

Il Re, Erminio e Bertoldino

 

RE

Lo saprai, Bertoldino:

Devi a casa tornar.

BERTOL.

Lo so benissimo,

E ne son contentissimo.

RE

E perché non ti lagni

Che la mia protezion sia stata vana,

Una ricca ti dono aurea collana.

BERTOL.

A me mi basta che per cortesia

Voi mi lasciate star la moglie mia.

RE

Sì, sì, non dubitar. Ma tu ricusi

Quell'oro ch'io ti dono?

BERTOL.

Così pazzo non sono;

M'insegna la natura:

Quand'uno vuol donar, piglio a drittura.

 

A riveder io torno

Le affumicate mura

Qual notte tetra oscura.

Ma sarò contento,

Sapete voi perché?

Perché v'è la cucina

Ove in un calderone

Bolle quella farina

Che forma la polenta,

Che gusto mi darà.

La Corte non mi piace.

Goder vogl'io la pace;

E so che di catene,

Son piene - le città.

(parte col Servo con la collana)

 

 

 


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