Carlo Goldoni
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

ATTO TERZO

SCENA NONA

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SCENA NONA

 

Il Re ed Erminio

 

RE

Or vanne, Erminio, dalle nostre spose:

Di' lor che stian contente, (si alzano)

Ch'oggi si partirà; che per godere

Non piccolo piacer, vengan con noi

A rimirar qui nel vicin contorno

Ritornar i Bertoldi al lor soggiorno.

ERM.

Obbedito sarete.

Oggi spero veder due spose liete.

RE

Sì, rendo grazie al ciel, che dal mio petto

Questo novello affetto

Tutto alfin discacciai; e riconosco

La salute del cuor dall'amorosa

Molesta gelosia della mia sposa.

Per altro a poco a poco

Cresceami in sen, m'inceneriva il foco.

 

Voi che il mio cor sapete (ad Erminio)

Quant'è in amor fedele,

Dite alla mia crudele

Ch'abbia di me pietà.

(Se non la placa il pianto,

Se non la calma il ciglio,

S'accresce il mio periglio,

Né più mi crederà). (parte con Erminio)

 

 

 


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