Carlo Goldoni
La birba

PARTE SECONDA

SCENA SECONDA   Orazio e detta

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SCENA SECONDA

 

Orazio e detta.

 

ORAZ.

Fate la caretate

A chisso pover'ommo

Ch'è tutto sgangherato

Nelle gambe, e le braccia stroppeato.

Datemi no carlino,

Che canteraggio na canzuna bella

Napoletana sopra na citella.

 

 

 

Bella figliama, se bolete,

Ve daraggio lo mio core;

Songo tutto, già lo sapete,

Arso strutto pe' vostr' amore.

Lo mio core solo desia

Che voi siate consorte mia.

 

 

 

Anemo, via segnuri,

Na lemosena fate. (Oh che bel volto!

Da una cieca gentil lo stroppio è colto).

CECC.

Alla povera orbina

Chi fa la carità?

ORAZ.

(In questo stato

Costei rassembra il cieco Dio bendato).

CECC.

(Questo stroppio mi viene

A dimezzar la preda.)

ORAZ.

Bella figliuola mia, dimme no poco,

Sei de chisso paese?

CECC.

Veneziana, sior sì.

ORAZ.

(Com'è cortese!)

Sei zita, o maretata?

CECC.

So una povera putta.

ORAZ.

Perché no te marite?

CECC.

Perché per mia desgrazia no ghe vedo.

ORAZ.

Se che no ce vide,

Se te vuoi maretà te piglieraggio.

CECC.

Ma vu no seu stroppià?

ORAZ.

Siente, fegliola,

No secreto t'affido, ma sta zitta.

Io non songo stroppeato,

Ma chissa è na fenziune

Pe ingannà le persune.

Se no lo cride, aspetta: in un momento

Io jetto le stampelle, e san deviento.

CECC.

Oh cossa séntio mai!

ORAZ.

E per narrarti il tutto,

Non son napolitano,

Ma son figliuol d'un galantuom romano.

CECC.

Vu donca una birba?

ORAZ.

In questo modo

Cento scudi avanzati ho nel taschino;

Se voi vi contentate,

Sarò vostro marito.

Ah se voi mi vedeste,

So certo che di me vi invogliereste.

CECC.

Per dirvela, signore,

Io già cieca non sono,

Ma fingo come voi.

ORAZ.

Ciel, ti ringrazio!

Mi vedete voi dunque?

CECC.

Io vi vedo benissimo.

ORAZ.

Volete esser mia sposa?

CECC.

Io son contenta. Ma...

ORAZ.

Che ma?

CECC.

Quel volto

sporco, e quel vestito da birbante...

ORAZ.

Eh, mi vedrete poi bello e galante.

CECC.

Io non voglio più far vitatrista.

Di già ch'ho la mia vista

E voi stroppio non siete,

Qualche miglior mestier vuò che facciamo,

E che il mondo godiamo.

Anch'io tengo una borsa di denari;

L'impiegheremo assieme.

Voglio che ci vestiam da cortigiani.

ORAZ.

E poi dopo faremo i ciarlatani.

 

 

 


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