Carlo Goldoni
La bottega del caffè

ATTO TERZO

Scena Sedicesima. Don Marzio, poi Ridolfo

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Scena Sedicesima. Don Marzio, poi Ridolfo

 

DON MARZIO Si lamentano della mia lingua, e a me pare di parlare bene. È vero che qualche volta dico di questo e di quello; ma, credendo dire la verità, non me ne astengo. Dico facilmente quello che so; ma lo faccio, perché son di buon cuore.

RIDOLFO (dalla bottega del barbiere) Anche questa è accomodata. Se dice davvero, è pentito, se finge, sarà peggio per lui.

DON MARZIO Gran Ridolfo! Voi siete quello che unisce i matrimoni.

RIDOLFO E ella è quello che cerca di disunirli.

DON MARZIO Io ho fatto per far bene.

RIDOLFO Chi pensa male non può mai sperar di far bene. Non s'ha mai da lusingarsi, che da una cosa cattiva ne possa derivare una buona. Separare il marito dalla moglie, è un'opera contro tutte le leggi, e non si possono sperare che disordini e pregiudizi.

DON MARZIO (con disprezzo) Sei un gran dottore.

RIDOLFO Ella intende più di me; ma mi perdoni, la mia lingua si regola meglio della sua.

DON MARZIO Tu parli da temerario.

RIDOLFO Mi compatisca, se vuole; e se non vuole, mi levi la sua protezione.

MARZIO Te la leverò, te la leverò. Non ci verrò più a questa tua bottega.

RIDOLFO (da sé) (Oh il ciel lo volesse!)

 


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