Carlo Goldoni
Il buon compatriotto

ATTO TERZO

SCENA PRIMA   Camera in casa di Costanza.   Rosina e Leandro

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ATTO TERZO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera in casa di Costanza.

 

Rosina e Leandro

 

LEAN. Sì, amabile Contessina. Sono in libertà; sono tutto vostro.

ROS. Come avete fatto a disimpegnarvi da quella che volevano che voi prendeste in isposa?

LEAN. Colla maggiore facilità del mondo. Ella mi ha accolto assai freddamente; io l'ho trattata con egual freddezza. Si vede ch'ella ha il cuore assai preoccupato; ed io le ho dato a conoscere di non aver inclinazione per lei. Ci siamo intesi senza parlare, e quantunque i nostri genitori ancor si lusinghino, quando siamo d'accordo di non volerci, niuno potrà farci legar per forza.

ROS. Dunque potrò lusingarmi che siate mio.

LEAN. Sì, cara, lo voglio essere ad ogni costo.

ROS. Avete veduto il mio servitore?

LEAN. Non l'ho veduto.

ROS. Come avete fatto a trovarmi?

LEAN. Ne ho avuto la traccia da quel medesimo che vi ha qui collocata.

 

 

 


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