Carlo Goldoni
Chi la fa l'aspetta

ATTO TERZO

SCENA QUINTA   Riosa, poi Lissandro in maschera

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SCENA QUINTA

 

Riosa, poi Lissandro in maschera

 

RIO. I sonadori! Bisogna ch'el voggia far un festin. Ghe scometto mi ch'el vol far un'improvvisata a so muggier. Siestu benedetto! Va che ti xe una pua92. Ti xe una pasta de marzapan. Lo gradirala gnanca sta rustegona? (prende il lume in mano) Oh, l'ha lassà la porta averta: presto presto, che la vaga a serrar. Nissun me leverà dalla testa che in sta casa no se ghe senta. (tiene in mano il candeliere, e va per chiudere la porta. Nell'atto ch'ella vuol chiudere, si presenta Lissandro in maschera, col volto sul viso. Riosa si spaventa, le casca il candeliere di mano, la candela si smorza e grida) Agiuto.

LISS. Non abbiè paura, son mi. (si avanza)

RIO. Agiuto, agiuto. (torna a gridare, si salva all'oscuro e corre via)

LISS. Se trovasse la porta... (vorrebbe andar via)

 

 

 





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92 Buono come un bambino.



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