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CLOR. |
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TIM. |
Che hai che ti lamenti? |
CLOR. |
Oh mio benefico, Generoso Timone, io non mi lagno Né di voi, né di queste |
TIM. |
Delle stelle ti lagni? Io crederei Ti dovessi lagnar con più ragione Del caldissimo sol della stagione. |
CLOR. |
Il sol co' raggi suoi. Rose e viole Nell'orto ho trapiantate Come mi avete imposto, |
TIM. |
E qual foco sarà? |
CLOR. |
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TIM. |
Me ne dispiace assai, |
CLOR. |
Ah, se da voi mi lice Sperar nuova pietà, domando a voi Provvidenza a quel mal che in me piangete. |
TIM. |
Ma che posso far io? |
CLOR. |
Tutto potete. Quella che estinguer può sì dura pena, È figlia vostra. |
TIM. |
E qual di lor? |
CLOR. |
La Lena. |
TIM. |
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CLOR. |
Oh me felice, |
TIM. |
Veggio che tu lo merti, e volentieri Consolarti vorrei. Ma non so ben chi sei. Venisti a offrirti Per giardinier. Ti riconobbi in volto Faccia di galantuom; perciò ti ho accolto. Vedi che ciò non basta. Hai da far noto Il paese, i parenti, e la cagione Ch'errante peregrin ti feo finora; E risposta miglior darotti allora.
Non lo voglio strapazzar. Quanto è quel del contadino. |