Carlo Goldoni
Amor contadino

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA   Lena, poi Ciappo

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SCENA SETTIMA

 

Lena, poi Ciappo

 

LENA

Ami pure a sua voglia e si mariti:

Bastami che il mio Ciappo

Mi lascin stare. Anch'io

Sento amor nel cor mio; ma non vo' dirlo.

Eccolo l'idol mio. Vorrei fuggirlo. (in atto di partire)

CIA.

Lena. (chiamandola)

LENA

Che cosa vuoi? (con ruvidezza)

CIA.

Mi fuggi?

LENA

Io no.

CIA.

Fermati, non partir.

LENA

(Mi fermerò). (da sé, sospirando senza guardare)

CIA.

Guardami.

LENA

Ho da guardare

Questo cattivo lino,

Che mi fa disperar. (filando violentemente)

CIA.

Lascia per poco

Di lavorare.

LENA

Oh certo!

Vo' spogliar questa rocca,

E dopo questa un'altra;

E vo' far della tela,

E vo' far le lenzuola e un grembial fino.

(E vo' far due camicie al mio Ciappino). (da sé)

CIA.

Vuoi tu farti la dote?

LENA

Via. (sdegnosetta)

CIA.

La dote

Il padre ti farà.

LENA

Sguaiato. (come sopra)

CIA.

È tempo

Che pensi a maritarti.

LENA

Vattene via di qui. (con sdegno)

CIA.

Non adirarti.

(È pur vergognosetta). (da sé)

LENA

(Caro il mio ben!) (da sé)

CIA.

(Che amabile grazietta!) (accostandosi a lei)

Lena.

LENA

Lasciami star.

CIA.

Son fatti i gnocchi?

LENA

Sì, ma tu non li tocchi. (filando)

CIA.

A me non ne vuoi dar?

LENA

No.

CIA.

Ma perché?

LENA

Per mio padre li ho fatti, e non per te.

CIA.

Pazienza.

LENA

(Poverino!) (da sé, guardando sott'occhio)

CIA.

Tanto male mi vuoi?

LENA

Abbadare dovresti a' fatti tuoi.

CIA.

Dunque me n'anderò...

LENA

Va pur.

CIA.

Crudele!

LENA

(Non ha cor di lasciarmi). (da sé)

CIA.

(Ah non posso, non posso allontanarmi). (da sé)

 

 

 


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