Carlo Goldoni
Amor contadino

ATTO PRIMO

SCENA OTTAVA   Fignolo coll'archibuso e tasca carica d'uccelli, e detti.

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SCENA OTTAVA

 

Fignolo coll'archibuso e tasca carica d'uccelli, e detti.

 

FIGN.

Ah, ah, bravi davvero!

Chi vuol Ciappo trovar, si sa dov'è.

CIA.

(Maledetto costui!) Che importa a te?

LENA

Fignolo grazioso,

Hai pigliato le quaglie? (allegra, e lascia di filare)

FIGN.

Sì, di quaglie,

Ecco, la tasca ho piena.

Ma intanto della Lena

Quest'altro cacciatore

Va civettando e trappolando il core.

LENA

Pazzo! lascia vedere. Oh, son pur grasse!

Me ne darai a me?

FIGN.

Non sei padrona?

LENA

Ed io ti darò in cambio

Due dozzine di gnocchi. E mangieremo

Gnocchi, quaglie e prosciutto allegramente.

CIA.

Ed a Ciappo meschin?

LENA

Ed a te niente.

FIGN.

Eh, Ciappo è il prediletto.

Ciappo avrà il bello e il buono.

CIA.

Eh, se' tu il caro, e lo sgraziato io sono.

FIGN.

(Fosse la verità!)

LENA

(Povero Ciappo!)

CIA.

Lena, cosa vuol dir che or non ti preme,

Come pria ti premea, di lavorare?

LENA

Vo' far quel che mi pare. (a Ciappo, sdegnosa)

FIGN.

Sei tu che le comanda? (a Ciappo, arditamente)

CIA.

E tu, che cosa sei? (a Fignolo)

FIGN.

Son quel che sono, e comandar non dei.

CIA.

Se Lena qui non fosse,

Ti darei la risposta a te dovuta.

FIGN.

Parla, s'hai cuor.

LENA

(Fignolo impertinente!) (da sé)

CIA.

Lena, per cagion tua...

LENA

Taci, insolente. (a Ciappo)

CIA.

A me così? (alla Lena)

LENA

Sì, a te.

FIGN.

Sì, a te, sguaiato,

Che fai l'innamorato

Con chi di te non se ne cura un frullo:

Della villa e di lei scherno e trastullo.

CIA.

(Più resister non so). (da sé)

LENA

(Fignolo ardito,

Me l'ho contro di te legata al dito). (da sé)

FIGN.

Tant'è, vi vuol pazienza:

Chi si vuol metter meco,

O è scimunito, o è cieco.

Vedi la grazia mia,

Vedi la leggiadria di quest'inchini.

Non cedo ai cittadini

In brillanti parole, in dolci amori.

Povero babuino, ascolta e mori.

 

Coricino, mio bel fegatello,

Mongibello - del foco d'amor. (alla Lena)

Ah che dici? che dice il tuo cor?

Senti meglio, ascoltami e impara. (a Ciappo)

Gioia bella, gioietta mia cara,

Prencipessa, regina, tiranna. (alla Lena)

Ah, lo veggo, la rabbia ti scanna. (a Ciappo)

, - monsieur che s'inchina

Vi protesta la fede e l'amor. (alla Lena)

Mori, crepa, ch'io rido di cor. (a Ciappo, e parte)

 

 

 


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