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   ERM.  | 
  
   Fermati, disumano e traditore. (a Clorideo, arrestandolo)  | 
 
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   CLOR.  | 
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   GHI.  | 
  
   Che imbroglio è questo?  | 
 
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   CLOR.  | 
  
   A che mi vieni, o Erminia,  | 
 
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   GHI.  | 
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   ERM.  | 
  
   Dimmi almeno il perché. Di' s'io ti sembro Sì abborrevole oggetto, e qual ti spiaccia Difetto in me; qual di natura ingrata Infelice cagion rendami odiosa Ai tuoi lumi, al tuo cor. Priva qual sono Di beltà, di virtù, non arser pochi Finora al sguardo mio. Cruda e severa  | 
 
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   GHI.  | 
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   CLOR.  | 
  
  
   I pregi tuoi. Quello che in te mi spiace È il tuo grado e il tuo stato: amante io sono Di lieta libertà; sfuggo, abborrisco Di pomposa città la gara, il fasto, L'alterigia, il rumor. Sin dall'infanzia Avvezzo i' fui fra solitari alberghi, Fra innocenti pastor goder la pace. Torno alle selve, e tu lo soffri in pace. 
 Non domandarmi amor. Ma non ti posso amar.  |