Carlo Goldoni
Amor contadino

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA   Erminia e la Ghitta

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SCENA QUARTA

 

Erminia e la Ghitta

 

GHI.

(E intanto il pover uomo,

Senza ch'io l'introduca e che io lo scorti,

Va dentro a cercar chi lo conforti). (in atto di partire)

ERM.

Amica. (chiamandola)

GHI.

Che volete?

ERM.

Deh, se pietosa siete

Quanto vaga e gentil, ditemi almeno

S'egli d'altra beltà ferito ha il seno.

GHI.

Bugie non ne so dire, e poi è meglio

Perdere ogni speranza,

E acchetarsi e cercare altro partito.

Sì, da un'altra bellezza ha il sen ferito.

ERM.

E chi è questa?

GHI.

La Lena,

Mia sorella maggiore.

ERM.

Oh stelle! È bella?

È vezzosa? È gentile?

GHI.

È mia sorella.

Io, per dirla com'è, sono di lei

Un po' più spiritosa:

Ma circa alla beltà, noi siamo :

Vezzosette ambedue così e così.

ERM.

(Ardo di gelosia). Quel disumano

Dove andato or sarà?

GHI.

Cara figliuola,

Io vi consiglio a superar la pena.

Ei sarà andato a ritrovar la Lena.

ERM.

No, tollerar non posso

Preferita vedermi una vil donna.

Proverà i sdegni miei. (s'incammina verso la casa)

GHI.

Fermate. (la trattiene)

ERM.

Invano

Trattenermi tu vuoi. (come sopra)

GHI.

Qui comandiamo noi. (come sopra)

ERM.

Vo' vendicarmi. (come sopra)

 

 

 


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