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ATTO TERZO
SCENA SECONDA Garzone del caffè con cinque tazze e cogoma. Tutti si alzano per bevere il caffè di qua della tavola. Chi vuole, può prendere una sedia, e sedere. Il Garzone dà a tutti la sua chicchera; versa il caffè, prendono lo zucchero. Tutti bevono il caffè.
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Garzone del caffè con cinque tazze e cogoma. Tutti si alzano per bevere il caffè di qua della tavola. Chi vuole, può prendere una sedia, e sedere. Il Garzone dà a tutti la sua chicchera; versa il caffè, prendono lo zucchero. Tutti bevono il caffè.
PAND. (Bevendo il caffè) Ma io vi torno a dire, signor Agapito, che sono inquietissimo per conto di Gottardo e di Placida. Se non volete mandar nessuno, ci anderò io. Mi avete detto che sono...
AGAP. Aspetti un momento, che finisca di prendere il mio caffè, e anderò io un'altra volta a vedere cos'è di loro, e subito sarò qui di ritorno colla risposta. (bevendo)
ROB. (Questo è il giorno che decide della mia vera felicità). (piano a Costanza)
COST. (S'ella da me dipende, ne siete certo). (piano a Roberto)
AGAP. (Come va, signor Roberto?) (piano a Roberto)
ROB. (Benissimo, che non può andar meglio). (piano ad Agapito)
AGAP. Vado subito. Con permissione di lor signori. Animo, figliuoli, sparecchiate la tavola: mettete tutto dove vi ho detto, ed aspettatemi, che mangerete anche voi. (ai Servitori)
GARZ. Signor Agapito, siete voi che paga il caffè, o lo pagherà il signor Gottardo?
AGAP. Lo pagherà il signor Gottardo. (parte)
GARZ. (Riprende le sue tazze, e parte)