Carlo Goldoni
La burla retrocessa nel contraccambio

ATTO QUARTO

SCENA QUINTA   Gottardo e l'oste.

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SCENA QUINTA

 

Gottardo e l'oste.

 

GOTT. (Ho dei sospetti, ma non ne posso verificare nessuno). (da sé)

OSTE Signor Gottardo, servitor umilissimo.

GOTT. Schiavo suo.

OSTE Scusi, di grazia.

GOTT. Cosa c'è?

OSTE Mi favorisca trenta paoli, se si contenta.

GOTT. Perché vi ho da dar trenta paoli, se io non so niente del desinare?

OSTE Signor, perdoni, parlo con tutto il rispetto; se ella per sorte non avesse presentemente il danaro, e non volesse, o non potesse ora pagarmi, son galantuomo, si accomodi e mi basta la sua parola; ma se mi nega il debito, con tutto il rispetto, con tutta la riverenza, vado subito a ricorrere alla Giustizia.

GOTT. No, fermatevi. Venite qui. Vedo anch'io che sono stato soverchiato, ed a me tocca a pagar la soverchieria. Son galantuomo, e vi pagherò; vi prometto che vi pagherò...

OSTE Tanto basta.

GOTT. Ma vorrei almeno...

OSTE Il signor Gottardo è padrone di tutto.

GOTT. Vorrei che mi diceste...

OSTE E quando le occorre, non ha che a comandare, ed io mi darò l'onore di servirlo.

GOTT. Lasciatemi dire. Volete ch'io paghi, non ho mangiato, e per trenta paoli non potrò nemmeno parlare?

OSTE Scusi, perdoni, parli. In che cosa la posso servire?

GOTT. Vorrei almeno sapere chi è quello che a nome mio vi ha ordinato il pranzo.

OSTE Mi pare di averglielo detto. Il suo signor fratello.

GOTT. Ma se io non ho fratelli.

OSTE Sarà uno che avrà avuto l'onore di passare per suo fratello.

GOTT. Ed io ho da pagare?

OSTE Ho servito al di lei nome in casa sua, la mia roba si è ritrovata nel di lei armadio.

GOTT. Avete ragione, e vi pagherò. Ma ditemi in cortesia. Non lo conoscete quello che mi ha fatto l'onore di passare per mio fratello?

OSTE Signore, io non lo conosco altrimenti.

GOTT. Era grande o piccolo?

OSTE (Dirà la statura di Agapito)

GOTT. Vestito con un abito... (secondo l'abito di Agapito)

OSTE Non ci ho molto badato, ma mi pare di sì.

GOTT. Con una parrucca... (secondo quella di Agapito)

OSTE Per verità, non me ne ricordo.

GOTT. (Io sospetto sopra quel galeotto di Agapito, ma non sono ancora sicuro). (da sé)

OSTE Mi comanda altro?

GOTT. La grazia sua.

OSTE Oh signore! sono a' suoi comandi. E quando mi onorerà de' trenta paoli?

GOTT. Li avrete, ve li darò. Avete paura che non ve li dia?

OSTE Oh mi maraviglio. Son sicurissimo. Un uomo come lei! la prego prevalersi della mia servitù. Nelle occorrenze la supplico non farmi torto. La servirò sempre con distinzione... Me li darà questa settimana i trenta paoli?

GOTT. Ma voi siete un gran seccatore.

OSTE Servitor umilissimo. (parte)

 

 

 


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