Carlo Goldoni
La buona figliuola maritata

ATTO PRIMO

SCENA QUARTA   La Marchesa Lucinda e Sandrina

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SCENA QUARTA

 

La Marchesa Lucinda e Sandrina

 

LUC.

Senti? Per sua cagione

M'insulta e mi tormenta:

Se vendetta non fo, non son contenta.

SAN.

Cotesta simoncina

Sa far la gatta morta,

Ma è silenziosa e accorta, e il mio Mengotto,

Dopo ch'io lo sposai,

Impazzito per essa è più che mai.

LUC.

Crediam sia veramente

Baronessa tedesca?

SAN.

Eh, per l'appunto!

Il padre di costei,

Io scommetto un zecchino

Che un barone non è, ma un birichino.

LUC.

Ma il foglio che il germano

Da legger diede al Cavaliere in mano?

SAN.

Da ridere mi fate;

Queste son baronate,

Questi li frutti son, signora mia,

Della sua baronia, che vale a dire

L'arte dell'impostura e del mentire.

 

Non ho tanti crini in capo,

Quanti al mondo ne ho veduti,

Che credevansi venuti

Dallo stipite d'un re.

E poi dopo, che cos'è?

Si è scoperto - che il suo merto

Sta nel gioco di bassetta,

O in qualch'altra faccendetta

Che svelar non tocca a me.

Sì, signora, così è. (parte)

 

 

 


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