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ATTO SECONDO
SCENA OTTAVA Giardino delizioso, che corrisponde alla strada pubblica villareccia. Marianna in abito di Giardiniera.
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Giardino delizioso, che corrisponde alla strada pubblica villareccia.
Marianna in abito di Giardiniera.
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Ah, rispondermi già sento, Speri invan di rintracciar!
A che dunque riprendere Queste, sì care un tempo, amiche spoglie, Spoglie di libertà semplici e pure, Se m'ingombrano il sen sdegni e paure? A che venir, meschina, Fra l'erbe e i fiori a ricercar riposo, Se d'amore nel petto ho il serpe ascoso? Ah, s'altro ben non spero, Dall'atto d'umiltà con cui discendo, Con cui soffro costante il duro affanno, Muover spero a pietade il mio tiranno! S'era degna di te colei che amasti. Quando il merito men, m'oltraggi a torto: Io t'obbedisco, e i sdegni tuoi sopporto.
Quest'è troppa crudeltà. |