abari-appog | appor-caddi | cade-conte | conti-diurn | divar-fonda | fonde-inchi | incia-manca | manch-ordin | ordio-procu | prode-ripor | ripos-secca | secol-statu | stava-trito | trive-zufol
Libro
5024 IV| Enea, per riposar pria che sciogliesse,~
5025 VIII| ritornò ne la valle a riposarsi.~
5026 XI| sopra tutti felice, riposato,~
5027 II| riposero ogni speme, ogni fidanza~
5028 II| a i lor riposi addormentati e queti~
5029 XII| vide: «In te, - disse, - è riposta~
5030 IV| che va dal monte ai ripostigli loro~
5031 X| sollecita, riprende, e de l'indugio~
5032 I| Riprendete l'ardir, sgombrate i petti~
5033 II| cedei; ripresi il carco, e salsi al monte».~ ~ ~
5034 X| ed ei, l'elmo ripreso, il cui cimiero~
5035 VII| de' Marsi monti, risanare il colpo~
5036 VII| e risanava i morsi. E non per tanto~
5037 I| col sembiante riscontra il vivo e 'l vero.~
5038 XII| van due tori animosi a riscontrarsi;~
5039 V| era già di Nettuno, ed ei riscosso~
5040 II| Allor dal sonno mi riscuoto, e salgo~
5041 III| risensando, mirommi, e cosí disse:~
5042 VI| e 'l nome e l'armi tue riserba ancora~
5043 X| riserbava la morte d'ambedue~
5044 X| m'hai riservato? ove son io rapito?~
5045 VIII| A che la ferità? Dio le riservi~
5046 XII| perché sí repente io mi risolva~
5047 II| veggio ove m'adopri. Al fin risolvo,~
5048 VII| d'Omole e d'Otri, risonando fansi~
5049 I| di risonante e solido metallo.~
5050 I| si sentian vènia risonare e pace.~
5051 VI| Per lui risorgerà quel secol d'oro,~
5052 IV| Tre volte sopra il cubito risorse:~
5053 III| vedemmo al fin, quasi dal mar risorta,~
5054 IX| risospingendo, come il lungo assedio~
5055 VII| lo risospinse; e i suoi detti e i suoi
5056 XI| risospinsero i Toschi. Al terzo assalto~
5057 II| risospinta e sbattuta a terra cadde.~
5058 X| le tennero impedite e risospinte.~
5059 VIII| arti, o d'acquisto, o di risparmio~
5060 I| esce lor contro, rispettosi e timidi,~
5061 IX| con molta forza la rispinse e chiuse,~
5062 IV| furo in un tempo unti e rispinti~
5063 V| risplendean di lontano; e gli altri
5064 VI| sí risplender ne l'armi, e che rinchiusi~
5065 I| di tua madre risponde». A pena Acate~
5066 VIII| rispondean rintonando. Eran finiti~
5067 V| chi rispondesse, o che di cesto armato~
5068 I| Qui si ristette Enea: qui vide cosa~
5069 XI| ristorar ti poss'io? Ma (poiché cosa~
5070 IX| attendete a posarvi, a ristorarvi,~
5071 IV| ne ristringemo? Ecco hai già vinto; e vedi~
5072 X| e con lui ristringendosi, il suo nome~
5073 XII| ristringetevi insieme, e riponete~
5074 III| mi ristrinsi e gli dissi: "Inclito sire,~
5075 VII| che con alto bollor risuona e gonfia~
5076 XI| ne risuonan d'intorno. Or poiché un
5077 V| risurse e piú spedito e piú feroce;~
5078 V| ma né dal caso ritardato Entello,~
5079 XI| non ci ritardi. In questo mezzo a' morti~
5080 IX| de' lor ritegni; e di delfini in guisa~
5081 IX| gli ritenea del duce. Ond'entro armati~
5082 II| me le avventai, per ritenerla, al collo;~
5083 XII| ritengansi gli Ausoni, e solo i corpi~
5084 XII| tanto sol de la tenda si ritenne,~
5085 VI| tua salute, ancor per man ritenni~
5086 III| il diro annunzio. Ritentando ancora,~
5087 II| disposto a ritentar ogni fortuna,~
5088 XII| i riti, i sacrifici in uno accolti,~
5089 II| mandammo a l'Orco, e ritirar molt'altri~
5090 I| ritirâr da lo scoglio in cui percossero.~
5091 IV| tetti si ritiraro; e fiumi intanto~
5092 XI| acconci a ritirarsi, ed opportuni~
5093 V| brandîr le braccia; ritirârsi in dietro~
5094 IV| ritirata da gli altri, è sol con
5095 VI| or da voi mi tolgo, e mi ritiro~
5096 XII| ognun si ritirò. Di Turno il nome~
5097 VII| e 'l governo depose e ritirossi.~
5098 VII| già da lui promessa, or ti ritoglie;~
5099 V| Allor il padre Enea, l'un ritogliendo~
5100 XI| che vivo da le man mi ti ritolga».~
5101 V| mirò dianzi, e i tuoi legni ritolse~
5102 II| de la ritolta vergine, s'uniro~
5103 II| a gli incendi ritolte, erano addotte.~
5104 V| patria! o da' nemici invan ritolti~
5105 IV| per ritôrli da man d'empio tiranno?~
5106 IV| o ritôrmi da lui. Nel lito estremo~
5107 IV| va dechinando, a convivar ritorna,~
5108 II| vincitor ritornato, alta vendetta~
5109 II| ritornerà la scelerata in Argo?~
5110 XII| mostrarsi in pria, che non ritorre a morte~
5111 XI| si ritraea, l'era vicino Arunte;~
5112 X| ch'al mesto padre omai si ritraesse.~
5113 IX| ritraggiti». E, ciò detto, da la vista~
5114 XI| ch'io fin qui ne ritraggo, da che, folle!~
5115 V| mi ritraggono addietro. Io quando avessi~
5116 XII| si ritrarrà; che mai poscia ribelle~
5117 VI| ritrarre il frate, ed a vicenda seco~
5118 IV| ne ritrarrei? Forse ch'a' miei lamenti~
5119 VI| tentò ritrarti in oro, ed altrettante~
5120 II| tutta la notte, al poggio mi ritrassi~
5121 XI| che ritratta n'avete». A tal precetto~
5122 XI| avemo e da le spie fin qui ritratto,~
5123 IV| e ritrosa a te stessa? Ah! non sovvienti~
5124 XII| da' suoi cavalli, che ritrosi e stanchi~
5125 VI| mi ritrovai sol quella notte; e stanco~
5126 V| e meco ritrovarti, ov'ora io sono,~
5127 X| Ma non gli riuscí: ché mentre, incauto,~
5128 XI| gli rïuscisse; e da fellone intanto~
5129 IV| queste mie mura, o 'l tuo rivale Iarba~
5130 X| che qual di rivedere ha meritato~
5131 VIII| e s'io vivo or per rivederlo mai,~
5132 II| ti riveggiamo! E qual fero accidente~
5133 VI| di mare e di terra io ti riveggio!~
5134 III| ch'io piú te ne riveli. In prima il porto,~
5135 XII| altri in su' rivellini e 'n su le torri~
5136 VI| tutto gli rivelò. D'ogni suo affanno~
5137 III| Noi riverenti a terra ne gittammo;~
5138 II| m'accolse, e riverí le mie preghiere;~
5139 VI| riverite gli dèi". Tra questi tali~
5140 VIII| insino allor temuto e riverito:~
5141 I| frange, o si sparte, o si riversa.~
5142 VI| riversò lor di vin le tazze intere;~
5143 I| Ciò detto, riversollo, e lievemente~
5144 V| sopra Darete riversossi Entello.~
5145 II| pur mi rivesto, e 'ndietro me ne torno,~
5146 II| Basta ch'unqua di poi non la rividi,~
5147 III| rivocammo di lui l'anima errante.~
5148 VI| ch'ai dismessi trionfi rivocando~
5149 VIII| cessa di rivocar la possa in forse~
5150 IX| vi prego a rivocare il padre mio.~
5151 VII| la casta dea, fu rivocato in vita.~
5152 VIII| rivocava i Tarquini, e 'n duro assedio~
5153 VIII| si rivolga ad Ascanio, e dia novelle~
5154 I| rivolgendosi Enea, nel tempio stesso~
5155 VII| per rivolgerla in furia, e co' suoi mostri~
5156 X| gabbo. Tu che puoi, signor, rivolgi~
5157 XII| stridendo si rivolsero, e ristretti~
5158 II| né per vederla io mi rivolsi mai,~
5159 VII| sossopra rivoltar la reggia tutta,~
5160 IV| Teucri, de le ciurme, e de le robe~
5161 II| acconciamente: ch'io robusto e forte~
5162 XI| dardi e chi strali. E già la roca~
5163 II| a l'alta rocca, entro a quel nembo armata,~
5164 X| vòta la rócca e non pien anco il fuso,~
5165 VIII| e che guerra sonâr le roche trombe,~
5166 VII| era fregiata. Indi con rogio vampo,~
5167 V| da súbito schiamazzo esce rombando~
5168 V| rombi facean per l'aria e fischi
5169 III| in fin dal fondo romoreggia e bolle.~
5170 VII| romoreggiando a la sua vetta intorno~
5171 VII| piú rompe, piú si volve e spuma e
5172 IX| sopra la terra, e 'l ciel rompendo intuona.~
5173 I| rompendole del core il duro smalto,~
5174 IX| guerreggiar, se guerra si rompesse,~
5175 V| rompesti i patti, e saettasti in
5176 VIII| stava a difesa; e la romulea reggia~
5177 XI| di grave ronca armato. Egli nel mezzo~
5178 XII| Qual ne va negra rondine alïando~
5179 VI| con lo scalpitar de' suoi ronzoni~
5180 III| tanto urtò, tanto róse, che l'esperio~
5181 VIII| da' lor fochi affumicati e rosi.~
5182 VII| Già rosseggiava d'Oriente il balzo,~
5183 I| di sangue in mille parti rossi:~
5184 VIII| de la rostrata sua naval corona,~
5185 I| de le Parche la volubil rota~
5186 III| rotargli a cerco e sbattergli e schizzarne~
5187 VII| ed a suon di guinzagli roteando~
5188 XII| rotolando si volge un sasso alpestro,~
5189 XI| d'intorno attraversate e rotte~
5190 III| mista di nero fumo e di roventi~
5191 VII| di rovere, di ferro e di metallo~
5192 IX| giacean fra l'armi rovesciati a caso,~
5193 IX| le belle membra, e rovesciato il collo,~
5194 VIII| E quelle rozze genti, che disperse~
5195 IV| portavano allor frondosi e rozzi.~
5196 IV| poich'ami, ad amor sarai rubella,~
5197 XII| tosto che fia la rubiconda Aurora~
5198 VIII| l'aurora e di vèr l'onde rubre~
5199 VII| di Bàtulo, di Rufra, di Celenne~
5200 XI| e frange e rugghia, e le vicine ripe~
5201 I| e dentro in fra la ruggine sepolto~
5202 VII| e de la rugginosa orrida soglia~
5203 VII| ruggir lioni, urlar lupi, adirarsi,~
5204 XII| di rugiadose lagrime e d'un foco~
5205 XII| di ruinar minaccia; e già le faci~
5206 XII| aprir le mura, e ruinare i tetti~
5207 II| ruinata e combusta; a giacer quasi~
5208 II| ruiniamo la porta, apriam le mura,~
5209 VI| che grave e ruinosa ad ora ad ora~
5210 X| sí ruïnoso, e tal fa lor fremendo~
5211 I| Quinci un rumoreggiare, un riso, un giubilo~
5212 VII| piú farò. Di rumori e di sospetti~
5213 III| un arido ruscello, un cerchio angusto~
5214 IX| e russava altamente. Era costui~
5215 VII| Avea costui di rustici d'intorno~
5216 V| volto, se ben con rustico apparecchio,~
5217 III| al ciel ruttando insieme il mare e 'l monte~
5218 III| ruttar pezzi di carne e sangue
5219 II| quando, deposto il suo ruvido spoglio,~
5220 XI| sciolto destriero esce ruzzando in campo,~
5221 VIII| gl'Indi e gli Arabi e i Sabei~
5222 VIII| che nato di Sabella, Italo anch'egli~
5223 VII| diessi a' Sabini in parte. Era con lui~
5224 VII| e Sacrani e Labici, che dipinti~
5225 X| lo sacrifica a l'ombra e d'ombra il cuopre.~
5226 X| vivi sacrificar sopra il suo rogo;~
5227 VII| sacrificava. Questo regno in testa,~
5228 I| sarà che mi sacrifichi, e m'adori?»~
5229 XI| a sacrifizi, allor che ne le sacre~
5230 IV| il sacrifizio che a Plutone inferno~
5231 VII| Ma voi per questo sacrilegio vostro~
5232 II| fin de le sacristie, fin de gli altari~
5233 II| por le man sanguinose al sacrosanto~
5234 V| d'Irtaco il figlio a saettare accinto~
5235 V| rompesti i patti, e saettasti in mezzo~
5236 VIII| saettava di sopra: agli cui strali~
5237 VII| diede a l'arco di piglio, e saettollo.~
5238 XII| un cavalier che Sage era nomato.~
5239 VI| trïonfando ne saglie. Ecco chi d'Argo~
5240 XII| sagliendogli, infra l'elmo e la gorgiera~
5241 II| di Cerere non fummo al sagro poggio.~
5242 VIII| che perciò fe' da Troia a Salamina,~
5243 III| d'umidi sprazzi e di salata schiuma~
5244 VII| rupe che, nel mar fondata e salda,~
5245 III| qui si posaro; e qui ne' Salentini~
5246 IX| lnvestigando, onde o co' suoi vi salga~
5247 II| dal sonno mi riscuoto, e salgo~
5248 II| rampicando salian di grado in grado.~
5249 III| tutti salimmo; ed io devoto orai:~
5250 V| giovine generoso; e Sàlio e Patro~
5251 VII| salirà 'l nostro nome; e i nostri
5252 II| appoggiate le scale; onde saliti~
5253 IX| rampicando saliva. Or qui m'è d'uopo,~
5254 XI| sallo il vendicator Cafàreo monte~
5255 VI| Vidivi l'orgoglioso Salmonèo~
5256 V| da poppa il vento, e le sals'onde~
5257 II| versò salso sudore. Indi tre volte,~
5258 VII| saltan fuor degli alberghi a la
5259 X| saltano in campo. Ed a Giunone intanto~
5260 VI| andando, saltellando, a scosse, a volo,~
5261 VII| va sferzato palèo ch'a salti, a scosse,~
5262 XI| saltò fuor de la reggia; e vòlto
5263 XII| ne venne ascosa, e col salubre sugo~
5264 III| tutti la salutammo. Allora Anchise~
5265 XII| salutâr pria l'augurio: indi a la
5266 VIII| si salutaro, alfin, tra loro assisi,~
5267 XI| primamente da lunge a salutarsi.~
5268 IX| senza che la saluti e che la veggia.~
5269 X| de la non salutifera Gravisca.~
5270 I| tutti gli salutò. Stupí Didone~
5271 X| e con le grida a man salva d'intorno~
5272 I| che si salvâr da la ruina appena~
5273 II| di salvare il destrier, d'aprir lor
5274 V| se non se quattro, si salvaro al fine.~
5275 II| voi vi salvate. A me, s'io pur dovea~
5276 IX| e d'Iëra salvatica sua moglie~
5277 XI| di salvatico súvero rinchiuse~
5278 II| salverà tutti; o morren tutti insieme".~
5279 X| vi salverete? Non vedete il mare~
5280 III| Zacinto; passiam Dulichio e Same;~
5281 VII| ch'or Samotracia è detta. Da' Tirreni,~
5282 XI| e gli euboïci scogli: il san di Proteo~
5283 XII| eran tra loro; e com' piú sanamente~
5284 | sane
5285 III| è di sanie e di sangue: ed è 'l Ciclopo~
5286 V| io (Xanto e Simoenta il sanno)~
5287 X| qual orrido, sannuto, irto cignale~
5288 V| A voi sant'ossa, a voi ceneri amate~
5289 II| non che disio, di piú sapere avanti;~
5290 VIII| di veder quel paese e di saperne~
5291 XI| ben sapev'io quanto ne l'armi prime~
5292 XI| perigli di Marte? Ah! ben sapeva,~
5293 III| vietan che piú ne sappi; ed a me Giuno,~
5294 VI| ché ciò meglio sapran forse di voi:~
5295 II| Qui ridir non saprei come, né quale~
5296 XI| sarà con te: saranvi de' Latini,~
5297 V| Ivi conto saratti il tuo legnaggio,~
5298 | saresti
5299 | sarete
5300 XI| non sarian morti. Or poiché morti sono,~
5301 V| sarifici e conviti; e 'l mare e i
5302 VII| che Sarno irriga. Insignorissi appresso~
5303 VII| e fu re de' Sarrasti e de le genti~
5304 III| a la sassosa foce di Pantagia,~
5305 VII| Preneste, de' sassosi Ernici monti,~
5306 VII| di Cale, de' Satícoli e degli Osci.~
5307 III| lo vide ebbro e satollo a capo chino~
5308 VII| Sàtura, e del gelato e scemo Ufente~
5309 VII| di chiavarine, e di savelli spiedi~
5310 I| saziar, mirando or gli suoi doni,
5311 II| placherò l'ombre, e farò sazie~
5312 XII| tal per l'opposte e sbaragliate schiere~
5313 III| e lo scuoto e lo sbarbo (il dico, o 'l taccio?),~
5314 V| s'avventâr da la sbarra: e quasi un nembo~
5315 VII| de le sbarrate porte ogni ritegno,~
5316 XI| sbarrava le mascelle, e digrignando~
5317 II| cade il colpo, ed ei lo sbatte e fugge.~
5318 X| sbattea de l'aste il tempestoso
5319 VIII| l'ali sbattendo e schiamazzando un'oca,~
5320 III| rotargli a cerco e sbattergli e schizzarne~
5321 II| risospinta e sbattuta a terra cadde.~
5322 X| sbattuto, di lontan percosse Antòre~
5323 I| avea lo sbergo e l'armatura in dosso.~
5324 II| A cosí fiera voce sbigottissi,~
5325 II| Noi, di paura sbigottiti e smorti,~
5326 XI| sbigottito fermossi. E poiché vide~
5327 V| sboccò ne' campi, e deviò dal mare.~
5328 XII| punto non si movea. Sbracciato intanto~
5329 X| si scaglia, ancide e sbrana, e 'l ceffo e l'ugne~
5330 I| svelgon da le coste, altri sbranandola~
5331 IV| Non potea farlo prendere e sbranarlo?~
5332 IX| le tue cosí sbranate e sparse membra?~
5333 VII| sbruffavan per le nari. Al Sol suo
5334 IX| o lor ne sbuchi, e ne gli tiri al piano.~
5335 XI| del noto fiume; che sbuffando freme,~
5336 I| scacciano i fuchi, ingorde bestie
5337 III| Arpie scacciar del patrio regno osate?~
5338 III| era scacciato; onde di Creta i liti~
5339 III| scaduta, e da quanto inclito marito!~
5340 X| per disbarcare i suoi, le scafe e i ponti~
5341 VII| senza ritegno a correre, a scagliarsi,~
5342 V| lanciossi a terra, e si scagliò nel porto.~
5343 II| l'avvinser sí che le scagliose terga~
5344 II| scagliossi in mezzo; e noi ristretti
5345 X| traendo, scalpitando, e 'l collo e 'l tèlo~
5346 VI| e con lo scalpitar de' suoi ronzoni~
5347 II| per dieci giomi; e scaltramente al niego~
5348 IV| e d'un piè scalza, e di tutt'altro sciolta,~
5349 I| i petti, e scapigliate e scalze~
5350 XI| il foco, e per cui nudi e scalzi~
5351 IX| gli scambiò l'elmo. Cosí tosto armati~
5352 XII| scampa, se scampar puossi, il tuo
5353 XII| scampâr Cupento i suoi numi invocati:~
5354 IX| che, scampate da l'onde il teucro duce~
5355 I| scampati ho meco i miei patrii Penati,~
5356 IX| fia che lo scampi? Avventerassi in mezzo~
5357 IX| scampò de' Teucri i legni, e come
5358 VII| fu d'ardire e di scandalo maggiore,~
5359 VI| scapestrata giumenta, per la grotta~
5360 VII| disvelatevi tutte e scapigliatevi;~
5361 XII| l'onde gli cadde; ed ella scarca,~
5362 VI| che son qui scarche e libere e felici,~
5363 VIII| là 've il cielo era piú scarco~
5364 II| ove nel fango infra le scarde e i giunchi~
5365 I| o quando incontro a scaricare i pesi~
5366 XI| scarichi in su le terga e spenzoloni;~
5367 IX| scaricò di falarica, che in guisa~
5368 XI| una d'òr fino e l'altra di scarlatto,~
5369 III| scarno, smunto e distrutto: una
5370 I| scarsa non vi sarò, né di sussidio:~
5371 VI| e scarsi a' suoi, di cui la turba
5372 III| e se scarso non m'è del vero Apollo,~
5373 III| Pergamo e Xanto; e de la Scea~
5374 IV| scegli per entro a le mie stanze
5375 VI| scegliendo o rifiutando, una gran parte~
5376 VIII| A che di lui contar le sceleranze?~
5377 I| l'occulte scelleraggini le aperse.~
5378 XI| fu da la scellerata sua consorte.~
5379 II| quanta scelleratezza e quanta astuzia~
5380 IX| anzi del mondo, questi scellerati~
5381 XI| scelse di mille una pregiata schiera~
5382 II| scemâr, non che di speme; e Palla
5383 IV| o spegnere, o scemare, o fargli inganno.~
5384 V| e la scemata mia destrezza e forza~
5385 I| che téma gli scemò, speme gli accrebbe,~
5386 III| perché sí mi laceri e mi scempi?~
5387 VI| ché fatto a chi lo scempia esca e ricetto,~
5388 I| tale una scena, che la luce e 'l sole~
5389 IV| rincontro, o che dal monte scenda~
5390 XI| da la ròcca scendea che da' presepi~
5391 VIII| scendendo, gli venian due cani avanti,~
5392 XII| scenderò spirto intemerato e santo,~
5393 I| scerne i popoli tutti, al cielo
5394 III| mentre lo scerpo, e i piedi al suolo appunto,~
5395 IV| sceser da' monti, ed allagaro i
5396 V| placido e lieve il Sonno sceso~
5397 VII| Qui de' lor scettri, qui de' primi fasci~
5398 VI| che scevre anco dal corpo, in nuova
5399 VI| facea di rozza e di scheggiosa roccia.~
5400 V| che nel mar si sporgea. Scheggiossi il sasso:~
5401 XI| si scherma, regge il colpo, e da la
5402 VII| da la sete schermendosi e dal caldo;~
5403 IX| schernendo, in cotal guisa alto dicea:~
5404 VII| e i suoi detti e i suoi scherni~
5405 II| a schernire il prigione. Or ascoltate~
5406 X| Turno, cosí schernito, e già nel mezzo~
5407 IV| mi scherzasse d'intorno, e solo il volto,~
5408 IX| erga la testa, e già scherzi e già cozzi~
5409 VI| e scherzo a' flutti. Ed io, signore
5410 V| s'aperse il teschio, si schiacciaron l'ossa,~
5411 III| scoprir le vide, e schiamazzare udille,~
5412 VI| umana forza mai fia che si schianti,~
5413 IV| schiatta di Laomedonte. E poi, che
5414 XII| schiattisce, e 'l vento morde, e i denti
5415 I| lunghi schidioni e gran caldaie apprestano,~
5416 X| lo sopraggiunse, e nella schiena~
5417 VIII| givan guizzando, e con le schiene in arco~
5418 III| di bianche schiume il gran ceruleo golfo~
5419 VI| e 'l tetro alito suo schivando, in alto~
5420 VI| ogni ricordo, men de' corpi schive,~
5421 VII| schivo di sí nefando ministero,~
5422 V| con un salto schivollo: onde ne l'aura~
5423 VIII| e schizzar gli occhi; e 'l foco e '
5424 III| rotargli a cerco e sbattergli e schizzarne~
5425 V| schizzò 'l cervello; e 'l bue tremante
5426 XII| nel volto il fulminò. Schizzonne insieme~
5427 XII| accolto sciame allor che dal pastore~
5428 III| la ròcca di Caulóne e 'l Scillacèo,~
5429 VI| due Scille: Brïarèo di cento doppi;~
5430 VI| che scinder con le mani il cielo osaro,~
5431 I| scintillar foco, e dièlli esca e fomento.~
5432 XII| scintillava negli occhi, orribilmente~
5433 XI| scintillavano ardor, grazia e fierezza,~
5434 V| a sole avverso scintillò d'intorno~
5435 IV| lor si consiglia. O menti sciocche~
5436 I| Sciogli, spingi i tuoi vènti, gonfia
5437 V| Tempeste, si rimbarca e scioglie.~
5438 VI| sciogliea la lingua, e disgombrava
5439 VIII| scioglier le funi, inalberar le vele~
5440 IV| Enea, per riposar pria che sciogliesse,~
5441 IV| Fate vela, sciogliete: ché di nuovo~
5442 II| il re che si disferri e sciolga;~
5443 V| sciolsero, ammaïnâr, calaro, alzaro,~
5444 VI| mal mio grado dal tuo lito sciolsi.~
5445 III| a sciôrre i vóti, di purpureo ammanto~
5446 VI| ambedue Scipïoni, ambi Africani,~
5447 II| era de' Sciri: e di già sotto entrati,~
5448 IV| d'ilici e di tede aride e scisse~
5449 III| or del scitico Marte i santi numi~
5450 V| vien dopo, e pon la mira, e scocca:~
5451 III| che van lambendo a scolorir le stelle;~
5452 III| scolorite le stelle, allor che lunge~
5453 VII| era scolpita, che già 'l manto e 'l ceffo,~
5454 IX| gran vasi d'argento, che scolpiti~
5455 I| scommesse, aperte e disarmate tutte.~
5456 VI| mal contesto e scommesso, cigolando~
5457 I| ciel per téma intorbida e scompiglia,~
5458 XII| cosí nefanda, a scompigliar la casa~
5459 III| crollossi intorno; scompigliârsi i lauri;~
5460 III| vòte le mense e scompigliate e sozze.~
5461 II| Ma noi che, impauriti e sconcertati,~
5462 X| da questo sconficcandola e da quello,~
5463 IV| questo prega e scongiura che ragione~
5464 VI| sconmpigliossi le chionme; aprissi il petto;~
5465 X| sconoscente e superbo, al ciel gridando~
5466 IV| le sconquassate navi in ciò ne dànno~
5467 X| aperto e sconquassato, in mezzo a l'onde~
5468 III| onde molti delusi e sconsigliati~
5469 IV| è combattuta, si scontorce e títuba:~
5470 XI| angusta, malagevole e scontorta~
5471 IX| lanciando a la scoperta, i bastïoni~
5472 XII| che di furor si bolle e scoppia,~
5473 VIII| gli strinse che scoppiar gli fece il petto,~
5474 I| conviensi che tu scopra i tuoi desiri,~
5475 XI| si scopre il collo, onde lo scudo
5476 XII| gli si scoprí de la ragione in parte:~
5477 III| scoprir le vide, e schiamazzare
5478 II| scoprîr le nostre insidie, e fêr
5479 IV| di scoprirgli il suo duol, prende consiglio:~
5480 VII| gli mise tutti; onde scopriro un cervo~
5481 I| piú chiaramente; e scoprirotti intanto~
5482 VI| ne si scoprisse in questa selva intanto,~
5483 VIII| scoprissi la sua reggia, e le sue
5484 II| mi si scopron Rifèo, Ifito il vecchio~
5485 IX| scorgean le mura; quando fuor di
5486 IX| scorgendo de' Troiani e degli Ausoni,~
5487 III| scorgerai la Sicilia, e di Peloro~
5488 IV| un tal moto scorgevi, e tanti gridi~
5489 VI| fia questi che da lungi scorgo~
5490 VI| scorgono, che da destra e da sinistra~
5491 IX| scorrevano a vicenda; e 'ntorno a'
5492 IV| Scorrono intorno i cavalier Massíli:~
5493 II| E cosí scorsa e consumata indarno~
5494 I| suoi lievi destrier volando scórselo.~
5495 III| Laomedonte, depredati e scórsi~
5496 IX| il fiume attraversato e scórso».~
5497 VII| scorte degli error miei. Questa
5498 VII| súveri scortecciati, e di metallo~
5499 VI| entro una grand'ombra a pena scorto,~
5500 VIII| Mira colà quella scoscesa rupe,~
5501 V| fiaccârsi i remi: si scoscese il rostro;~
5502 II| e del tutto a scovrir l'agguato argolico:~
5503 VI| pii c'han di qua parlato o scritto~
5504 III| scrive ciò che prevede, e ne la
5505 I| scrivea note di sangue in su la
5506 VIII| una candida scrofa, col suo parto~
5507 I| tra scudieri e pincerni; e gli atrii
5508 VII| scudisci al braccio, onde erano i
5509 VIII| ne la tua scuola a tollerare impari:~
5510 VII| Scuoti il fecondo petto, e le sue
5511 III| e lo scuoto e lo sbarbo (il dico, o '
5512 VII| molt'anni omai debile e scura)~
5513 XII| lo stuol, che polveroso e scuro~
5514 IV| fenici; ch'io di ciò ti scuso,~
5515 IV| né ti sdegnar che sí nobil regina~
5516 I| ancor là su l'ire e gli sdegni?~
5517 VII| sdegnosa amante; e gli suoi regi
5518 X| sdegnoso ti farà d'esser soggetto~
5519 VII| Sdegnossi il padre eterno ch'un mortale~
5520 V| sinistramente e sdrucciolando a terra~
5521 VII| e de la bella Ninfa di Sebeto~
5522 V| cessò del foco; ché la secca stoppa,~
5523 III| le sue cieche seccagne, e 'l porto alfine~
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