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Pietro Metastasio Il trionfo di Clelia IntraText CT - Lettura del testo |
Fabbriche antiche alla riva toscana del Tevere, sopra di cui il ponte Sublicio, che nasconde uno de’ suoi capi alla sinistra fra gli antichi nominati edifici, e lascia visibile l’altro su l’opposta sponda del fiume. Prospetto di Roma in lontano.
All’aprirsi della scena si vedono fuggir verso di Roma i pochi custodi del ponte, sorpresi dall’arrivo de’ Toscani, che in ordine lentamente s’inoltrano dalla sinistra sul medesimo. Indi Orazio entrando dalla destra sul ponte abbandonato s’avanza dicendo:
No, traditori, in Ciel di Roma il fato Non è deciso ancor. Sarà bastante A punir scelleraggine sì nera Orazio sol contro l’Etruria intera. (affronta i nemici in mezzo il ponte; si combatte, si vedono cader nel fiume uccisi ed urtati alcuni de’ Toscani, che finalmente cedendo lasciano libero il ponte. Orazio allora, tornando alcun passo indietro, parla a’ suoi). Ecco il tempo, o Romani. Ardir; gli dèi Pugnan per noi. Quest’unico si tronchi Passo a’ nemici. Alle mie spalle il ponte Rovinate, abbattete. Il ferro, il fuoco |