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Pietro Metastasio Il trionfo di Clelia IntraText CT - Lettura del testo |
Clelia nell’indietro alla sponda del fiume, inquieta della sorte d’Orazio;
Tarquinio nell’innanzi senza vederla.
A danno de’ Tarquinii il tuo furore Ancor non si stancò? Di mie speranze Il più bel filo ecco reciso. Incontro Per tutto inciampi. Or qual cagion condusse Orazio all’altra sponda? A’ miei fedeli Come invisibil fu? Seppe il disegno, O lo sognò? Son fuor di me. Si pensi Or de’ disastri a far buon uso. Il patto Violato da me sembri a Porsenna |
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Al fin la mia Moribonda speranza or si ravviva. La patria si salvò, lo sposo è a riva. Qui Tarquinio! S’evìti: i miei contenti (si veggono l’un l’altro) |
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Perché fuggi da me? |
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Perché non curo |
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Come è capace |
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T’inganni. |
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Ah! tanti oltraggi La fedeltà della mia fiamma antica Non merita da te, bella nemica.
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Gli hai nell’alma i tuoi nemici; E con te l’altrui rigore Or sarebbe crudeltà. |