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Pietro Metastasio
Il trionfo di Clelia

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SCENA TERZA

 

Larissa sola.

 

LAR.

Oh Dio, già dal mio sguardo

Si dileguò. Misera Clelia! Ah forse

Perì la sventurata!

Anima scellerata!

Per te... Dov’è? Partì. La mia presenza

L’iniquo non sostenne. E pur di queste

Anime immonde è per lo più la sorte

Tenera protettrice. Ecco si perde

Con Clelia il foglio accusator, che tanti

Fervidi voti a me, che tanta cura

Al mio Mannio costò, perché ne possa

Esser convinto il traditor. Ma quando,

Santi numi, una volta

Quando sarà che a fronte

Del vizio, ognor trionfatore invitto,

La povera virtù non sia delitto?

 

Ah! ritorna, età dell’oro,

Alla terra abbandonata,

Se non fosti immaginata

Nel sognar felicità.

Non è ver; quel dolce stato

Non fuggì, non fu sognato;

Ben lo sente ogni innocente

Nella sua tranquillità. (parte)

 

 

 




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