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Pietro Metastasio Adriano in Siria IntraText CT - Lettura del testo |
EMIR. |
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Veramente tu sei. Più di quel che credei, Ufficiosa e attenta. Estinto appena |
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EMIR. |
Che ingiustizia è la tua! L’amor d’Augusto Non è mia colpa, è pena mia. M’affanno Di Farnaspe al periglio: ecco qual cura Mi guida a queste soglie. Ho da vederlo Perir così senza parlarne? Al fine |
EMIR. |
Io fingerei, Se così non parlassi. |
E non t’avvedi |
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EMIR. |
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Quando tu voglia, Una miglior ve n’è. Da questa reggia Fuggi col tuo Farnaspe. È suo custode Lentulo il duce. A’ miei maggiori ei deve Quantunque egli è: se ne rammenta, e posso Promettermi da lui d’un grato core |
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EMIR. |
Ah, se potesse |
A partir ti prepara. Al maggior fonte |
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EMIR. |
Ma verrai? Del destino |
EMIR. |
Ah! che a sì gran contento Oh me felice! oh generosa Augusta!
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