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Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
Recinto di palme e cipressi con picciolo tempio nel mezzo, dedicato a Bacco, nella reggia di Cleofide.
Cleofide con séguito, indi Poro
Perfidi! qual riparo, (alle comparse) Qual rimedio adoprar? Mancando ogni altro, Dovevate morir. Tornate in campo, Ricercate di Poro. Il vostro sangue, Spargetelo dal seno Alla grand’ombra in sacrifizio almeno. (partono le comparse) L’anima intollerante e le gelose Furie, che in sen sì facilmente aduna, Che il valor d’Alessandro e la fortuna. |
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(Ecco l’infida!) Io vengo, Regina, a te di fortunati eventi Felice apportator. (con ironia amara) |
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(rasserenandosi) Numi! respiro. Che rechi mai? |
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(come sopra, con ironia) Per Alessandro al fine Si dichiarò la sorte. Esulta: avrai |
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Così m’insulti? Oh dèi! Dunque saranno Del geloso tuo cor? Fidati, o caro, Fidati pur di me. |
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Di te si fida Anche Alessandro. E chi può dir qual sia L’ingannato di noi? So ch’ei ritorna, E torna vincitor, so che altre volte Coll’armi de’ tuoi vezzi, o finti o veri, Hai le sue forze indebolite e dome. |
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Della mia fedeltà? Comparve appena Dell’Asia il domator, che il tuo periglio Fu il mio primo spavento. Incontro a lui Lusinghiera m’offersi, onde con l’armi Non passasse a’ tuoi regni. Ad onta mia, Seco pugnasti. A te, già vinto, asilo Fu questa reggia; e non è tutto. In campo Vuoi ritentar: l’armi io ti porgo, e perdo L’amistà d’Alessandro, |
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(commosso) |
(Oh Dio!) |
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Tollerar più non posso Fuggirò questo cielo; andrò raminga Spaventose allo sguardo, ignote al sole, Mendicando una morte. I miei tormenti |
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Che dir mi puoi? |
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Questo è un amore |
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Che mai più di tua fede |
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Queste promesse |
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Se mai di nuovo |
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Ancor non m’assicuro: |
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A tutti i nostri dèi lo giuro.
Se mai più sarò geloso, |