ALESS.
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Per salvarti, o regina,
Tentai frenar, ma in vano,
D’un campo vincitor l’impeto insano.
Non intende, non ode,
Non conosce ragion. La rea ti crede,
E, minacciando, il sangue tuo richiede.
Ma non temer: mi resta
Una via di salvarti. In te rispetti
Ogni schiera orgogliosa
Una parte di me: sarai mia sposa.
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CLEOF.
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Io sposa d’Alessandro! (sorpresa)
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ALESS.
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E qual altro riparo,
Quando un campo ribelle
Una vittima chiede?
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GAND.
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Eccola. (si palesa)
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CLEOF.
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(Oh stelle!)
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ALESS.
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Chi sei?
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GAND.
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Poro son io.
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ALESS.
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Come fra questi
Custoditi soggiorni
Giungesti a penetrar?
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GAND.
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Per via nascosa,
Che il passaggio assicura
Dalle sponde del fiume a queste mura.
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ALESS.
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E ben, che vuoi? Domandi
Pietà, perdono? O ad insultar ritorni
L’infelice regina?
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GAND.
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A che mi vai
Rimproverando un disperato cenno,
Fra’ tumulti dell’armi, in mezzo all’ire
Mal concepito, mal inteso, e forse
Crudelmente eseguito? È a me palese
L’inumana richiesta
Del campo tuo, che lei vuol morta; e vengo
Ad offrirmi per lei. Porto all’insana
Greca barbarie un regio capo in dono
Io la vittima sono,
Se il reo si chiede; io meditai gl’inganni;
In me punir dovete
Le insidie, i tradimenti:
Son Cleofide e Asbite ambo innocenti.
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ALESS.
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(Oh coraggio! oh fortezza!)
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CLEOF.
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(Oh fede che innamora!)
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GAND.
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(Il mio re si difenda, e poi si mora).
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ALESS.
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(E fia ver che mi vinca
Un barbaro in virtù? No). Poro, ascolta:
Col tuo fedele Asbite
Ti lascio in libertà. L’istessa via,
Che fra noi ti condusse,
Allo sdegno de’ Greci anche t’involi.
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GAND.
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E Cleofide intanto...
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ALESS.
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Cleofide è mia preda:
Ritenerla potrei, potrei salvarla
Senza renderla a te, ma, quando vieni
Ad offrirti in sua vece,
La meritasti assai. Dall’atto illustre
La tua grandezza e l’amor tuo comprendo;
Onde a te (non so dirlo), a te la rendo.
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CLEOF.
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Oh clemenza!
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GAND.
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Oh pietà!
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ALESS.
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D’Asbite io volo
A disciogliere i lacci. Andate, amici;
E serbatevi altrove a’ dì felici.
Se è ver che t’accendi (a Gandarte)
Di nobili ardori,
Conserva, difendi
La bella che adori,
E siegui ad amarla,
Ché è degna d’amor.
Di qualche mercede
Se indegno non sono,
La man che lo diede
Rispetta nel dono:
Non altro ti chiede
Il tuo vincitor. (parte)
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