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Pietro Metastasio Alessandro nell'Indie IntraText CT - Lettura del testo |
(tutto senza sdegno) Siam soli: Ecco l’ora, ecco il loco, ecco Alessandro. Che pensi, o Timagene? A che d’intorno Volgi il guardo così? Se Poro attendi, |
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Come! Io... svenarti? Ah! qual è quell’infame, |
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È Timagene istesso. |
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Come! Si lagna Della perfidia altrui |
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E pur, se vuoi |
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Così la colpa tua. Reo, che convinto Sol del suo cor la pertinacia accusa. |
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È ver. Nel passo, a cui ridotto io sono, (disperato) |
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Alessandro vendetta! E sazio ancora D’offendermi non sei? |
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Dovuto è questo Mio sangue a te. |
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D’un traditore? Ah, se mi vuoi superbo Del mio poter, rendimi il cor, ritorna Ad esser fido; e Timagene amico Più pago di me stesso, |
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Oh clemenza maggior de’ falli miei! (inginocchiandosi con impeto e piangendo) Se fa tanto un mortal? |
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Già l’amico vegg’io. Sì bel rimorso Vieni al sen d’Alessandro: amalo e vivi.
Di questa infedeltà; Ricompensata assai |