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Pietro Metastasio
Alessandro nell'Indie

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SCENA SESTA

 

Poro, poi Gandarte, indi Erissena

 

PORO

Ecco spezzato il solo

Debolissimo filo a cui s’attenne

Fin or la mia sperarza. A che mi giova

Più questa vita, ogni momento esposta

Di fortuna a soffrir gli scherni e l’ire?

Ah! finisca una volta il mio martìre. (in atto di snudar la spada)

GAND.

Ferma! Sei tu, mio re? (trattenendolo)

ERISS.

Sei tu, germano?

PORO

Pur troppo io son.

GAND.

La principessa estinto

Ti dicea nell’Idaspe.

ERISS.

L’asserì Timagene.

PORO

E v’ingannò.

GAND.

Ma quell’incerto sguardo,

Quella pallida fronte,

Quella man sull’acciaro, oh Dio! mi dice

Che a un disperato affanno

Il mio re s’abbandona, e non m’inganno.

PORO

E qual empio potrebbe

Consigliarmi la vita in questo stato?

ERISS.

Ah no, germano amato,

Non dir così; mi fai morir.

GAND.

Non sia

Di tua virtù maggiore

La tirannia degli astri.

ERISS.

Hai molti al fine

Compagni al duol; né de’ traditi amanti

Tu il primo sei; né delle amanti infide

Cleofide è la prima,

Né l’ultima sarà.

PORO

(sorpreso)

Che?

ERISS.

Non dolerti.

Molto acquista chi perde

Una donna infedel. Lascia che sposa

L’abbia pure Alessandro.

PORO

(sorpreso)

Abbia Alessandro

 

Chi?

ERISS.

L’ignori? Cleofide.

PORO

E obbligarla

Chi a tal nodo potrà?

ERISS.

Nessun. Di tutte

Le sue lusinghe armata,

Ella stessa il richiese.

PORO

(stupito)

Ella!

ERISS.

E l’ottenne;

E i felici consorti andran contenti...

PORO

Dove? (impaziente)

ERISS.

Al tempio maggior.

PORO

Quando?

ERISS.

A momenti.

PORO

Perfida! in van lo speri. (furioso in atto di partire)

GAND.

(trattenendolo)

Ove t’affretti?

PORO

Al tempio! (risoluto)

ERISS.

Ah, no! (trattenendolo)

GAND.

(come sopra)

T’arresta!

PORO

Lasciatemi! (volendosi liberar da loro)

GAND.

Ti perdi!

ERISS.

Corri a morir!

PORO

Lasciatemi, importuni! (si libera con impeto)

Or non vedo perigli,

Or non soffro consigli,

Or non odo ragion. Tutta la terra,

Tutti i numi del ciel, tutto l’inferno

Non basterebbe a trattenermi ormai.

ERISS.

E che tentar pretendi?

GAND.

E che farai?

PORO

Trafiggerò quel core,

Che di perfidia è nido;

E con quel sangue infido

Il mio confonderò.

Del giusto mio furore

Per memorando esempio

I sacerdoti, il tempio,

I numi abbatterò. (parte)

 

 

 




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