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Pietro Metastasio Antigono IntraText CT - Lettura del testo |
Io di Demetrio amante! Ah! voi sapete, Numi del ciel, che mi vedete il core, S’io gli parlai, s’ei mi parlò d’amore. Ognun con me: le sue sventure io piansi; Ma chi mai non le pianse? È troppo, è vero, La pietà che ho di lui; ma chi prescrive Limiti alla pietà? chi può... Che miro! Demetrio istesso! Ah! perché viene? ed io Perché avvampo così? Principe, e ad onta |
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DEM. |
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Io fuggir teco! Come? dove? perché? |
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DEM. |
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Tutto è perduto; È vinto il genitor; son le sue schiere |
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Che dici! Antigono dov’è? |
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DEM. |
Nuova di lui. Ma, se non vive il padre, Tremi Alessandro: il sangue suo ragione |
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DEM. |
Che! sola in tanto |
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Per la mia gloria è il venir teco. Avrebbe L’invidia allor per lacerarne alcuna Apparente ragion. Già il tuo ritorno Ne somministra assai. Parti; rispetta |
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DEM. |
Non bramo Che conservarti a lui, Vendicarlo e morir. Soffri ch’io possa Condurti in salvo; e non verrò, lo giuro, Mai più su gli occhi tuoi. |
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Giurasti ancora L’istesso al re. |
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DEM. |
Disubbidisco un padre, Ma per serbarlo in vita. Ei non vivrebbe, Se ti perdesse. Ah! tu non sai qual sorte D’amore inspiri. Ha de’ suoi doni il Cielo |
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DEM. |
(Che dissi mai!) |
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(con severità) |
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Queste premure tue. |
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DEM. |
No; rasserena |
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DEM. |
Almen... |
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Non voglio Udirti più. |
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DEM. |
Ma qual delitto... |
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Ah! parti: Antigono potrebbe Comparir d’improvviso. Ah, qual saria, |
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DEM. |
Dunque... |
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Né vuoi partir? |
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DEM. |
Dunque a tal segno In odio ti son io... |
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DEM. |
Non è più tempo. |
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Oh Dio! |