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Pietro Metastasio Arie IntraText CT - Lettura del testo |
o non farmi risvegliar.
sul margo assiso al primo albore, o Fille,
sognai d'esser con te. Sognai, ma in guisa
che sognar non credei. Garrir gli augelli,
frangersi l'acque e susurrar le foglie
pareami udir. De' tuoi begli occhi al lume,
fra' suoi palpiti usati era il cor mio.
pietosa a me, qual non ti vidi mai,
di sognar qualche volta io dubitai.
Quai voci udii! Che dolci nomi ottenni,
cara, da' labbri tuoi! Quali in quei molli
tremuli rai teneri sensi io lessi!
Ah se mirar potessi
fra i lampi di pietà le tue pupille,
mai più crudel non mi saresti, o Fille.
Qual io divenni allora,
quel che allora io pensai, ciò che allor dissi,
ridir non so. So che sul vivo latte
della tua mano io mille baci impressi;
tu d'un vago rossor tingesti il volto.
Quando improvviso ascolto
d'un cespuglio vicin scuoter le fronde:
livido in faccia i furti miei rimira.
avvampai, mi riscossi in un momento,
e fu breve anche in sogno il mio contento.
Se mai per un momento