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Pietro Metastasio Artaserse IntraText CT - Lettura del testo |
Artabano, poi Artaserse e Megabise con guardie.
Coraggio, o miei pensieri. Il primo passo V’obbliga agli altri. Il trattener la mano È un farsi reo senza sperarne il frutto. Tutto si versi, tutto Fino all’ultima stilla il regio sangue. Stimolo di virtù. Di lode indegno Non è, come altri crede, un grande eccesso. Contrastar con se stesso, Resistere a’ rimorsi, in mezzo a tanti Oggetti di timor serbarsi invitto, Son virtù necessarie a un gran delitto. Qual tumulto!... Ah! signor, tu in questo luogo |
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Necessario mi sei! Consiglio, aiuto, |
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Oh Dio! |
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Come! |
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Nol so. Di questa |
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Oh insana, oh scellerata Sete di regno! E qual pietà, qual santo |
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Chi mai potea la reggia Notturno penetrar? Chi avvicinarsi Al talamo real? Gli antichi sdegni, Il suo torbido genio avido tanto Dello scettro paterno... Ah, ch’io prevedo Guardati per pietà. Serve di grado |
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Ah! se v’è alcun che senta |
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Un prence, un figlio; e, se volete, in lui Vi parla il vostro re. Compite il cenno: Punite il reo. Son vostro duce; io stesso |
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Empio sarebbe Chi uccise il genitor non è più figlio.
Su le sponde del torbido Lete, Mentre aspetta riposo e vendetta Freme l’ombra d’un padre e d’un re. |