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Pietro Metastasio Artaserse IntraText CT - Lettura del testo |
MAN. |
Che sento! |
Certo è l’arresto Dell’indegno uccisor. Presso alle mura Del giardino real fra le tue squadre Rimase prigionier. Reo lo scoperse |
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Ma il nome? |
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Ognun lo tace: |
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MAN. |
(Ah, forse è Arbace!) |
(È prigioniero il figlio!) |
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Dunque un empio son io. Dunque Artaserse |
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Lo scellerato cenno Uscì da’ labbri miei. Fin ch’io respiri, Più pace non avrò. Del mio rimorso La voce ognor mi sonerà nel core. Del germano vedrò l’ombre sdegnate I miei torbidi giorni, i sonni miei Funestar minacciando; e l’inquiete Furie vendicatrici in ogni loco In pena, oh Dio! della fraterna offesa, La nera face in Flegetonte accesa. |
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MAN. |
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Abbia il tuo sdegno Un oggetto più giusto: in faccia al mondo Giustifica te stesso |
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Dov’è l’indegno? Conducetelo a me. |
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Del prigioniero |
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T’arresta: Mandane, per pietà nessun mi lasci: Assistetemi adesso; adesso intorno Tutti vorrei gli amici. Il caro Arbace, Artabano, dov’è? Quest’è l’amore Che mi giurò fin dalla cuna? Ei solo M’abbandona così? |
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MAN. |
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