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Pietro Metastasio Attilio Regolo IntraText CT - Lettura del testo |
PUBLIO Ah sì, Publio, coraggio: il passo è forte,
ma vincerti convien. Lo chiede il sangue,
che hai nelle vene; il grand'esempio il chiede,
che su gli occhi ti sta. Cedesti a' primi
impeti di natura; or meglio eleggi;
il padre imìta, e l'error tuo correggi.
ATT. Come!
BARCE Dunque...
almen seco partir.
del tuo dolor l'offenderebbe.
impedirmi così?
torni al fine in se stessa, e si rammenti
che a lei non è permesso...
ATT. Sol che son figlia io mi rammento adesso.
il genitor!
BARCE Non dubitar ch'ei parta,
finché Amilcare è qui.
LIC. Ancora
dal colpo inaspettato
più valor, più costanza. Il fato avverso
come si soffra il genitor ci addìta.
Non è degno di lui chi non l'imìta.
ATT. E tu parli così! tu, che dovresti
i miei trasporti accompagnar gemendo!
Barce è la fiamma sua: Barce non parte,
se Regolo non resta; ecco la vera
PUBLIO (Questo pensar di me! Stelle, che oltraggio!)
AMIL. Forse, affinché il Senato
non accettasse il cambio, ei pose in opra
PUBLIO Il dubbio in ver d'un africano è degno.
AMIL. E pur...
la madre tua: questa cedendo al fato,
qual uso io fo del mio dominio. Amai
ma non quanto l'onor. So che un tuo pari
creder nol può; ma toglierò ben io
ogni pretesto alla calunnia altrui.
Barce, liberi sei; parti con lui.
PUBLIO Come s'ama fra noi, barbaro, impara.