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Pietro Metastasio
Attilio Regolo

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Scena decima - Attilia, Barce, Licinio

 

ATT. Vedi il crudel come mi lascia!    

BARCE Udisti,

come Publio parlò?     

ATT. Tu non rispondi!

BARCE Tu non m'odi, idol mio!

AMIL. Addio, Barce; m'attendi.         

LIC. Attilia, addio.

ATT., BARCE Dove?

LIC.     A salvarti il padre.

AMIL. Regolo a conservar.    

ATT. Ma per qual via?

BARCE Ma come?    

LIC.     A' mali estremi

diasi estremo rimedio

AMIL. Abbia rivali

nella virtù questo romano orgoglio.

ATT. Esser teco vogl'io.         

BARCE Seguirti io voglio.

LIC. No; per te tremerei.

AMIL. No; rimaner tu dèi.      

BARCE Né vuoi spiegarti?

ATT. Né vuoi ch'io sappia almen...     

LIC.     Tutto fra poco

saprai

AMIL. Fidati a me.     

LIC.     Regolo in Roma

si trattenga, o si mora.

AMIL. Faccia pompa d'eroi l'Africa ancora.

Se minore è in noi l'orgoglio,

la virtù non è minore;

né per noi la via d'onore

è un incognito sentier.

Lungi ancor dal Campidoglio

vi son alme a queste uguali;

pur del resto de' mortali

han gli dei qualche pensier.

 

 




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