Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Attilio Regolo

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena undicesima - Attilia, Barce

 

ATT. Barce!   

BARCE           Attilia

ATT.    Che dici?

BARCE Che possiamo sperar?          

ATT. Non so. Tumulti

certo a destar corre Licinio; e questi

esser ponno funesti

alla patria ed a lui, senza che il padre

per ciò si salvi.

BARCE           Amilcare sorpreso

dal grand'atto di Publio e punto insieme

da' rimproveri suoi, men generoso

esser non vuol di lui. Chi sa che tenta

e a qual rischio s'espone?        

ATT.    Il mio Licinio

deh secondate, o dei!  

BARCE Lo sposo mio,

numi, assistete!

ATT. Io non ho fibra in seno,

che non mi tremi.         

BARCE           Attilia,

non dobbiamo avvilirci. Al fin più chiaro

è adesso il ciel di quel che fu; si vede

pur di speranza un raggio.

ATT. Ah Barce, è ver; ma non mi coraggio.

Non è la mia speranza

luce di ciel sereno;

di torbido baleno

è languido splendor:

splendor, che in lontananza

nel comparir si cela;

che il rischio, oh Dio! mi svela,

ma non lo fa minor.

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License